Ogni giorno abbiamo una dimostrazione, casomai ne avessimo bisogno, di violenza pacifista. Sì, di quella violenza che promana dai comportamenti dei sedicenti non violenti della sinistra antagonista, dei centri sociali, dei no global ovviamente spalleggiati da Rifondazione Comunista e dal Partito dei Comunisti Italiani, che, in nome di "ragioni" di giornata pensano di piegare la nostra storia, i nostri valori repubblicani e antifascisti, le nostre radici di Stato laico. Appare doveroso che le istituzioni in quanto tali, non in quanto composte da uomini e donne con le loro appartenenze e con le loro opinioni politiche, sappiano denunciare come queste organizzazioni e questi partiti stiano tentando di portare il Paese - ricattando per prima la propria area politica, cioè quel centro sinistra moderato e riformista che non sa decidersi fra la condanna e il fiancheggiamento di tali movimenti - verso una pericolosa deriva antidemocratica. E sappiano condannare tali gesti vacui e tali comportamenti dannosi per la vita della nostra Repubblica. Non ci troviamo più di fronte alla libera espressione di un'idea, ma all'imposizione di un credo estremista non condiviso e non accettato dalla pubblica opinione. Nello stesso modo occorre che le istituzioni ingiustamente vilipese e sbeffeggiate sappiano rispondere con forza: chiedo la convocazione di un Consiglio Comunale del capoluogo dedicato a questi argomenti e un'immediata risposta del Comitato unitario antifascista. Iniziative che possano mobilitare le coscienze e riabilitare i valori della nostra comunità profondamente offesi.

Piercarlo Fabbio