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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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19/05/2007

Alessandria non è il Bronx!

L’altro giorno una ragazza italiana, studente, mi ha detto che osserva, viaggiando come pendolare su un mezzo comunale, che ogni giorno salgono extra comunitari che non pagano il biglietto e disturbano i passeggeri. Ma perché io devo pagare e loro no? Non ho saputo risponderle.

   

Alessandria non è il Bronx!

Come in un film. Una banda di criminali drogati sale su un pullman alla stazione dei treni, poi, “facendosi” di coca sparsa sulle pagine di un libro, con coltelli, pistole ed una tanica di benzina minaccia, urla, tortura, percuote e terrorizza per ore i passeggeri, uomini e donne, dirottando il mezzo sull’autostrada, incendiandolo e tentando, dopo un conflitto a fuoco, una rocambolesca fuga nei boschi. Non ci scappa il morto per pura casualità. Ma non è una trama ambientata a New York in un film di Clint Eastwood, quei criminali sono extra comunitari, saliti alla stazione dei treni di una cittadina di Provincia, la mia: Alessandria. Può succedere oggi a tutti noi, a un nostro familiare o congiunto. Eh no, cara signora sindaco, non ci racconti che quanto succede ai giardini della stazione o in Corso Virginia Marini sia un caso isolato, e che la situazione è pienamente sotto controllo. Io giro tra la gente, ed ascolto. L’altro giorno una ragazza italiana, studente, mi ha detto che osserva, viaggiando come pendolare su un mezzo comunale, che ogni giorno salgono extra comunitari che non pagano il biglietto e disturbano i passeggeri. Ma perché io devo pagare e loro no? Non ho saputo risponderle. Una giovane impiegata mi ha riferito di essere stata oggetto diciamo di pesanti apprezzamenti ed attenzioni nel cuore della nostra città, da tre stranieri in auto che le si erano affiancati, in via Guasco, e non di notte, ma alle otto del mattino, mentre si recava al lavoro. Fuggita letteralmente nel posto di lavoro, ha tremato per ore. Un paio di anziani mi hanno raccontato che nel quartiere “pista”, dall’altra parte della città, hanno paura, la sera, ad uscire di casa. E potrei andare avanti per ore: non sono casi isolati, signora sindaco. Lei dice che noi non abbiamo idee. Semplicemente perché le nostre sono diametralmente opposte alle sue. La situazione è giunta a un punto tale che mi rendo conto che, tra poche settimane, dovremo come primo atto di governo di questa città prendere provvedimenti urgenti contro la criminalità. Dovremo invertire completamente la rotta rispetto alla politica ipocrita di questa amministrazione che in questi cinque anni ha distrutto completamente il sistema di severi controlli che aveva impostato il Sindaco Calvo, smantellando ad esempio l’ufficio informazioni della polizia municipale, trasformata in un corpo di vigili “transenna”. Dovremo, a differenza di ciò che dice lei, installare telecamere non per fare i portali della “ZTL” e appioppare così simpatiche multe ai cittadini che già pagano le tasse, ma collegarle alle forze dell’ordine, e proteggerli così dai delinquenti, che invece non le pagano. Ma non sono qui per illustrare i dettagli del piano sicurezza, che con emergenza dovremo attuare, ma per delineare, con estrema chiarezza, la nostra linea politica sul tema più urgente oggi: la sicurezza e l’integrazione. Pochi giorni fa ci ha chiesto una giornalista quale livello di integrazione sia oggi possibile. Con i cittadini stranieri in regola, che rispettano la nostra cultura, la nostra religione, le nostre leggi, i nostri valori democratici, il principio di parità dei sessi, e pagano le tasse, come noi, ogni integrazione è possibile. Parità di diritti vuol dire parità di doveri. Ma se mi chiedete quale sarà da domani il livello di tolleranza nei confronti degli altri, quelli che usano qualsiasi forma di violenza, da quella verbale a quella fisica, la risposta è semplice, e si riassume in una parola. Nessuna.

 

 

Piercarlo Fabbio
Candidato Sindaco

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria