Dimensione del carattere 

Sabato 10 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

19/05/2007

Liberi di vivere in una città sicura

Una politica chiara e netta, senza ipocrisia, senza compromessi, senza falsa pietà

   

Liberi di vivere in una città sicura

Il manifesto elettorale del Sindaco uscente recita come slogan “l’Alessandria che vuoi”. Vediamola, come è oggi. Una Alessandria nella quale è esploso il problema della microcriminalità, nella quale la gente si droga nelle piazze, si ubriaca nei giardini, con problemi di una immigrazione incontrollata che scrive la frase “italiani andatevene via” in Piazza Bini, dove nei solai di un immobile in Corso Virginia Marini vanno a dormire i clandestini (magari quelli che hanno perso il posto letto sotto il ponte Tiziano dopo averlo incendiato). Forse sarà questa l’Alessandria che vuole la signora Scagni, non quella che vuole le gente. La colpa della criminalità non è solo ovviamente degli extracomunitari (sarebbe riduttivo pensarlo) e non sono angioletti i banditi italiani che affittano a prezzi da furto locali fatiscenti dati in affitto non regolare a venti immigrati clandestini. Non è questo il modo di fare politica umanitaria, perché di umanitario non vi è nulla. Diciamolo chiaro alla gente: nella migliore della ipotesi ce li troviamo poi a chiedere l’elemosina in Piazza della Libertà, in altre incrementano i furti, le rapine, vanno nei negozi del centro a rubare la cassa. È razzismo al contrario. È razzista una politica di sfruttamento. Noi vogliamo una città aperta ad accogliere tutti quelli che chiedono diritti ma rispettano i doveri, che lavorano e producono, nella legalità. Non è politica umanitaria quella di fare entrare disperati per farli vivere come bestie, sotto i ponti, nelle soffitte, perché non hanno i mezzi per vivere dignitosamente. Di fronte ai casi umani nessuno di noi si tira indietro, ma non si può impostare una politica sui casi umani. Non si può impostare una politica ipocrita sul fare venire la gente, lasciarla nel bisogno del Comune, del Cissaca, per poi magari sfruttarla elettoralmente in seguito, dopo aver dato loro il voto. Bacia l’anello di sua maestà, che poi avrai un tozzo di pane. Così si incrementa il disagio, non lo si riduce. È la politica sociale della amministrazione uscente, quella che, ad esempio, utilizza chi movimenta i nostri cassonetti di raccolta differenziata: ti diamo cinquecento euro al mese, tu lavori al limite dello sfruttamento per uno stipendio di povertà, così noi possiamo fare proclami sul fatto che il rifiuto è una risorsa economica, nei convegni, con tanto di foto. Non è questa la politica sociale che vogliamo. Lei lo sa, cara signora Sindaco, che le donne italiane che lavorano in alcune vie del centro hanno paura, la sera, a tornare a casa da sole? È questa l’Alessandria che vuoi? Lo sa che la sicurezza è anche certezza di assistenza sociale? Lo sa che le mamme italiane non riescono a fare andare i bambini all’asilo perché le graduatorie privilegiano le famiglie degli immigrati? Certo che lo sa, se basta non percepire reddito per farti salire in graduatoria, è evidente che chi paga le tasse non ha diritto ad un posto. Ma gli asili nido non sono fatti per le madri che lavorano? Propongo ad esempio che il Comune realizzi asili nido aziendali, perché questo significa scaricare le lunghe liste di attesa, aiutare la madre a stare vicino al bambino sul posto di lavoro, e soprattutto risolvere, prima, il problema di chi ha bisogno e paga le tasse. Io propongo di rendere di nuovo sicure le strade, di aumentare i servizi informativi del corpo di polizia municipale, di utilizzare la sicurezza ausiliaria delle associazioni di ex poliziotti e carabinieri, di fare finalmente il piano della sicurezza, che farà parte del piano strategico della città, al primo punto del nostro programma di governo. Quello vero, non quello dei suoi volantini! La Scagni ha smantellato in cinque anni il sistema di sicurezza creato dalla Calvo, operando scientemente per trasformare il corpo di polizia municipale da operatori della sicurezza ad erogatori di multe. In questo quadro, ha ben poco da insegnarci in tema di sicurezza chi tollera una situazione nella quale nei giardini pubblici della stazione viene ucciso pochi giorni fa un ragazzo, in una lite, con una bottiglia di vetro spaccata. Non è questa l’Alessandria che vogliamo noi.
Perché vede, signora Scagni, ci sono delle priorità, nella vita politica. Invece di usare addirittura il giornale della diocesi, per fare politica in spregio delle regole della legge elettorale rappresentando quanto è stato bello il rapporto con il Comune, invece che usare il nome del Vescovo contro di me (che sono dichiaratamente cattolico), invece di fare volantini che cercano disperatamente di mettere in bocca al sottoscritto cose false sulla Cittadella, invece di usare i soldi del bollettino comunale per mettersi le penne del pavone davanti ai cittadini, invece di inaugurare le fotografie, aprire ponti che non ci sono sulla Bormida (salvo riaprire mezze corsie di ponti che non ci sono più, come il Tiziano), celebrare biblioteche fatte da altri, aprire parcheggi fatti a metà ma costati il doppio in Via Parma, fare venire il pendolare Umberto Eco che si vede in città solo in campagna elettorale, potrebbe fare altre cose. Potrebbe riflettere sul fatto che, in cinque anni, non ha fatto nulla per proteggere i cittadini di Alessandria. Tutte queste inaugurazioni elettorali sono comprensibili, per chi è alla disperata ricerca di un recupero di consenso ormai perduto, e di una rimonta elettorale. Ma vede, qui non si tratta di usare slogan elettorali, si tratta di parlare chiaro alla gente. Io non so se darò agli Alessandrini la città che vogliono, perché non sono un indovino, ma so una cosa. So che adotterò una politica chiara e netta in tema di sicurezza, senza compromessi, ipocrisia e falsa pietà. Perché vedete, io credo che la gente debba essere libera di circolare, a qualunque ora, senza paura, nella propria città. La sicurezza vuol dire libertà, e proteggere la libertà dei cittadini è il primo dovere di un Sindaco.

 

 

Piercarlo Fabbio
Candidato Sindaco

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria