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Martedì 5 agosto 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/04/2002

Quale futuro per la Fiera di San Giorgio?

Il luogo deputato per un polo fieristico alessandrino è la Cittadella. Una cornice monumentale unica nel suo genere e con ambienti abbastanza destrutturati, che possono essere utilizzati come open space dagli espositori.

   

Quale futuro per la Fiera di San Giorgio? Beh, uno molto prossimo, che riguarda l'edizione di quest'anno, ove sarà assai interessante cogliere le novità che gli organizzatori, costretti dall'identica location e, soprattutto dalla disponibilità di risorse non decisamente infinita, sapranno individuare e presentare ai visitatori. Non è questione da poco, perché la creatività e la fantasia applicata alla tradizione sono strumenti da maneggiare con una certa difficoltà. E perché la rigenerazione di un appuntamento annuale, che dovrebbe sempre aumentare attenzione ed interessi, non è questione da poco. A fine mandato non si può chiedere agli amministratori pubblici - specie se non hanno svolto un percorso preparatorio di largo respiro - di investire enormi energie sulla Fiera, ma è altrettanto vero che non si potranno ammettere troppe distrazioni e, soprattutto che non si potranno chiedere troppe supplenze agli organizzatori. Ognuno faccia la sua parte, sapendo che qualche ragionamento sul "futuro anteriore" della manifestazione occorre condurlo. Ho già detto - forse più di una volta - che il luogo deputato per un polo fieristico alessandrino, ove la Fiera di San Giorgio sia un tassello, pur pregiato, di un'attività che si sviluppi per l'intero anno, è sicuramente costituito dalla Cittadella. Mi pare una collocazione ideale: in una cornice monumentale unica nel suo genere e con ambienti abbastanza destrutturati, che possono essere utilizzati come open space da parte degli espositori. Così come pensare a coprire temporaneamente gli ampi spazi verdi a disposizione oppure ad utilizzarli proprio per questa loro caratteristica per esposizioni di settore non è una chimera. Certo, occorrerà far due conti. Verificare ad esempio la non evasione di richieste fieristiche delle aree milanese o bolognese, così come la tendenza ad offrire un prodotto fieristico più armonizzato con la natura e gli equilibri del costruito storico, piuttosto che con l'asetticità un po' ospedaliera dei padiglioni fieristici dei grandi complessi, che tutti conosciamo. E bisognerà soprattutto vedere come servire la provincia, quali entità cittadine avranno bisogno di mettere in mostra le loro produzioni, senza l'obbligo di costruirsi in proprio quello che noi già abbiamo e dobbiamo solo mettere a disposizione. È vero, parlo un po' troppo spesso della Cittadella come se fosse un bene del Comune e non dello Stato, come se fosse un patrimonio di quella città che lo attraversava quotidiamente prima che i francesi ne decidessero la "circumnavigazione" viaria. Ma è bene che si guardi avanti, alla città del domani. Sarà un modo, anche, questo di esorcizzare il drago già sconfitto da San Giorgio. Sapendo che il nostro mostro è sicuramente l'involuzione economica di Alessandria. Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria