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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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24/03/2007

Centro di Alessandria? Il deserto è servito!

22 cittadini scelti sparano contro la croce rossa e delineano un futuro da museo per il centro città. Pedaggi, car pooling, car sharing, bike sharing e ovviamente nessuno ha pensato all'economia. Un Consiglio Comunale sbertucciato sta a vedere senza fiatare, ligio ai diktat di partito

   

Centro di Alessandria? Il deserto è servito!

Ricetta per fricassea elettorale da Amministrazione uscente: prendete 22 cittadini, divisi per genere in parti uguali; sottoponete loro un argomento, che so quello dell’inquinamento da traffico veicolare nel centro e alcune soluzioni psichedeliche e allucinogene; fateli impastare da mani esperte in visioni ideologiche della città, da appassionati trasformati in tecnici, da tifosi fatti passare per commissari tecnici. Tenete il tutto in riunione per due giorni a distanza di due settimane e otterrete una stupenda portata da sottoporre alla città di Alessandria, come se fosse il Verbo. Il prodotto sarà immangiabile, ma sai che titoli… sai che impatto sulla frastornata opinione pubblica!
Abbiamo scherzato? Nemmeno per sogno. Purtroppo la realtà si sta facendo sempre più dura. Malauguratamente la campagna elettorale dell’Amministrazione Scagni a nostre spese sta peggiorando sempre più. Scusi, signorina Sindaco, ma quando potremmo definire fino a quale limite di spregio alla democrazia lei intende fermarsi?
Perché un Consiglio Comunale ancora in carica non è stato, per esempio, minimamente informato della volontà dell’Amministrazione di ampliare (ancora?) la ZTL; di aumentare le ore di stop per i veicoli pre Euro 1 e Euro2 oltre le restrizioni regionali; di far pagare un pedaggio alle auto che avrebbero l’ardire di entrare nel preziosissimo centro cittadino (ormai teso ad essere trasformato in un museo); di far viaggiare, di fatto, nel centro solo i veicoli elettrici o a metano (ovviamente esclusa la flotta di auto comunali rigorosamente a benzina o a gasolio, ma si sa che il potere deve avere i suoi privilegi); di condividere (mi mancava questa parola da un po’ di tempo, ne avevo quasi nostalgia) le auto e di viaggiare almeno in tre su ogni veicolo; di abbassare la velocità massima a trenta all’ora (tanto vale spingerla questa maledetta macchina); di trasformare gli autobus in taxi ed i taxi in autobus, tanto per aumentare la confusione; di realizzare percorsi pedonali protetti (sopraelevati, ipogei), ma protetti da chi, dalle biciclette?; e finalmente, buoni ultimi, di realizzare parcheggi di interscambio praticamente alla D3, dove lasciare le proprie auto che fanno schifo e salire a pagamento su quelle paradisiache dell’Amministrazione Comunale che vuole tanto bene ai cittadini da prendersi cura fin delle loro delicate terga?
E infine, il Consiglio Comunale, eletto da oltre 70 mila cittadini, ma sbeffeggiato da 22 giurati per caso, non sa che sarebbe meglio non fare il parcheggio sotterraneo di piazza Garibaldi per non “incentivare l’ingresso in centro delle automobili”.
Insomma un disegno agghiacciante di una città che non esiste, ma che viene favoleggiata da chi ha del tutto perso il contatto con la realtà e pensa che l’inquinamento sia prodotto solo dalle automobili, salvo scordarsene d’estate quando gli impianti di riscaldamento sono spenti; da chi ci vuole trasformare in Ferrara e non si accorge che anche Alessandria è bella per quella che è; da chi pensa di andare a mettere davanti all’ipermercato di Alessandria 2000 qualche ufficio comunale con vista su Bormida beach; da chi utilizza i focus group (tale è la tanto decantata “giuria dei cittadini”) come una durlindana da mulinare contro la città reale; da chi, parlando di inquinamento, si fa aiutare dalle Università umanistiche e dimentica clamorosamente il Politecnico, la Facoltà di Scienze, cioè quell’Università tecnica che di queste cose è senz’altro esperta; da chi continua a discutere, parlare, concertare, negoziare, confrontarsi e non prende mai una decisione seria, ma che non smette di sperperare denaro pubblico per comunicare ai concittadini di aver speso decine di milioni di euro per imbiancare facciate di edifici pubblici o realizzare rotonde al posto di semafori, magari anche al posto di quelli intelligenti. Ma per far che? Per mettere rotonde stupide?
Non è forse arrivato il momento di mollare l’osso, prima che i danni siano irreparabili, o nostra signorina Sindaco?

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria