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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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30/01/2004

Famiglia: naturale antagonista dello Stato

Istituzione sostitutiva, la famiglia rivoluzionaria non attende le elezioni per farsi riconoscere lo scambio politico

   

Che cos’è oggi la famiglia? Moltissime cose e, per certi versi, un naturale antagonista sociale dello Stato. Alle famiglie non serve manifestare per vie o piazze, né raccogliersi sotto le bandiere di questo o quell’intermediario della rappresentanza sindacale, e neppure attendere le elezioni per farsi riconoscere dallo scambio politico. Solo in quanto esistenti, le famiglie italiane già dichiarano il proprio disagio, che è ciò che di più deflagrante possa esistere in una società occidentale globalizzata come la nostra e tendente alla richiesta, nonché alla conseguente soddisfazione, di sempre migliori livelli di benessere.
Oltre a questa connaturata propensione alla rivoluzione strisciante, le famiglie vivono contestualmente una condizione di istituzione sostitutiva. Anche se forse sarebbe meglio dire che si riappropriano della loro funzione di cardine nella società. Ufficio che una visione troppo centralistica dello Stato (molto in voga tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso) aveva cercato di disarcionare e poi sostituire.
Le famiglie sono dunque rivoluzionarie quando pongono con forza le questioni connesse alla povertà, alla natalità sopita, ad una fiscalità che penalizza lo stare insieme o che si dimentica del valore dei figli, ai problemi di flessibilità negli orari di lavoro, ai livelli essenziali di servizi nei suoi confronti.
Di contro le famiglie sono integrate nel sistema delle istituzioni sociali quando erogano prestazioni, si occupano della permanenza dei figli che non producono reddito al proprio interno, si “allungano” giocando la carta di essere prima autonome e poi collegate, mentre “stringono” i numeri di ogni generazione che le compone; abbassano il livello dei rapporti gerarchici, si fanno più libere, si propongono come luogo dell’accoglienza solidale, diventano il laboratorio ideale per la costruzione dei diritti di cittadinanza.
Ed in questa situazione, dinamica fin che si vuole, ma ormai da un decennio fedele alle proprie vocazioni, solo alcune forze politiche paiono essere attente a sviluppare politiche per la famiglia che non siano boutade estemporanee ad effetto. Da questo punto di vista le azioni previste dalla Finanziaria 2004 rispondono ad un primo nucleo di esigenze: l’aumento delle detrazioni, l’assegno di mille euro per il secondo figlio, il piano sugli asili nido, il reddito di ultima istanza della Legge Biagi, la riforma degli ammortizzatori sociali. Ma ovviamente tutto ciò non basta. Si avverte da più parti l’esigenza di un intervento strutturale che il Libro Bianco sul Welfare preconizzava e individuava nei suoi aspetti portanti.
Così, in attesa che Governo, Parlamento e sistema delle Regioni risolvano, giorno dopo giorno, il contrasto tra rivoluzione e istituzione che accampa nella famiglia, la “sfida alla società”, di cui parla Teresa Curino in un azzeccato titolo per il convegno del prossimo 6 febbraio in Alessandria, si fortifica e continua. Alla Sala Fidicom saranno presenti Mariangela Cotto e Grazia Sestini, rispettivamente assessore Regionale alle politiche sociali e sottosegretario al Ministero del Welfare.
Un’occasione favorevole, quindi, per proporre alcune politiche anche a livello locale, dove cioè le parole si sprecano, ma di sicuro non le realizzazioni. Ah, alla prossima…

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria