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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/01/2007

Alcune cose da fare per i sobborghi...

Ancora una volta non c'è stata una reale politica per i sobborghi. Una strategia che accolga le loro peculiari caratteristiche e le sappia armonizzare con il resto del territorio.

   

Alcune cose da fare per i sobborghi...

Audiointervento a Radio BBSI - in onda nella settimana tra il 18 e il 24 marzo 2002

 

Vi è mai stata una politica della Pubblica Amministrazione comunale per i sobborghi oppure le normali politiche per la città hanno finito per essere, in modo più o meno accentuato, estese anche ai sobborghi? Probabilmente la risposta sta in una via di mezzo. Nel corso del tempo il Comune si è occupato saltuariamente di mantenere nei sobborghi una sufficiente azione di tamponamento dei problemi, piuttosto che esercitare una reale politica, che i cittadini conoscessero per tempo, condividessero o partecipassero a formare.
Discutere di sobborghi in Alessandria, però, significa anche dichiarare che la diversità è un patrimonio da preservare. Tra Spinetta Marengo e Villa del Foro quali analogie trovare, ad esempio? Tra storia romana (Forum Fulvii) ed evo moderno (Marengo) quali connessioni trovare per sviluppare una politica comune? Tra i problemi di impatto ambientale di Castelceriolo e quelli tendenti allo sviluppo che stanno a cuore a San Michele o zone limitrofe come l’Osterietta, ove si appuntano attenzioni di imprenditori privati al fine di assicurare interventi di una certa caratura, quali ipotesi di lavoro contestuali individuare?
Ho fatto solo alcuni esempi di diversità, ma potrei continuare comparando Casalbagliano che sta per essere integrata nella zona di espansione residenziale n. 14 e San Giuliano Nuovo, invece, che persiste nel mantenere una costante residualità rispetto agli assi di sviluppo del costruito.
Allora queste differenze occorre siano sfruttate per compilare una politica attiva nei confronti dei sobborghi, che abbia alcuni capisaldi: la sicurezza; il mantenimento di standard di tranquillità e di identità rurale che evitino alle frazioni di diventare “città” non volendo esserlo; la connettività (in termini di trasporti, ma anche di reti telematiche); l’ammissibilità di interventi territorialmente strategici a sviluppo compatibile (dalla piattaforma logistica a interessanti insediamenti come quello della città del divertimento); la disponibilità a contribuire alla conservazione di canoni d’identità che non possono essere persi (dalle feste patronali, all’organizzazione di eventi tipici dei luoghi, al sostentamento dei centri sportivi, intesi come momento di aggregazione ed occupazione del tempo libero); i servizi alle famiglie soprattutto sul versante educativo; le tassazioni differenziate a secondo del grado di servizi che il Comune ha intenzione di insediare o ha già attuato; gli empori multiservizi per comunità particolarmente distanti dal centro urbano, in modo da favorire i piccoli acquisti e l’espletamento delle pratiche della vita quotidiana.
Questi sono gli elementi collegiali di una politica attiva nei confronti dei sobborghi, che non può prescindere da un ruolo decisivo delle nuove Circoscrizioni e, laddove si renda necessario dall’istituzione di alcuni Consigli di Quartiere, intesi come organi di mera partecipazione, per preservare particolari zone del territorio comunale dalla dimenticanza. Un virus che ha già colpito molte amministrazioni e che può ancora essere letale.
 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria