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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/01/2007

Alessandria, perché può anche essere città della conoscenza?

Il sito pubblica alcuni interventi di Fabbio mandati in onda sulle frequenze di Radio BBSI dal 2002 in avanti. Quali scenari possibili per il capoluogo? E, soprattutto, quanto sono state inascoltate e irrealizzate le proposte del capo dell'opposizione

   

Alessandria, perché può anche essere città della conoscenza?

Audiointervento di Piercarlo Fabbio a Radio BBSI - trasmissione in onda nella settimana dal 28 gennaio al 7 febbraio 2002

 

La città della conoscenza probabilmente costituisce una delle carte più importanti da giocare su Alessandria. Le punte più avanzate di questo ragionamento sono: il potenziamento dell’Università ed un collegamento sempre più stretto tra la città dello sviluppo e il Politecnico (ad esempio istituendo canali privilegiati attraverso i quali a grandi iniziative pubbliche e private si appai la forza dell’Università a proporre la formazione di nuove figure professionali di alto livello).
Ma è anche città della conoscenza quella che promuove la crescita di un sistema di formazione professionale fortemente connesso con il mondo del lavoro. Finora la difficoltà è stata quella di misurare la qualità della domanda di lavoro, piuttosto che di commisurarne la risposta. Una delle mission del Comune non è certo quella di competere con gli Enti del territorio, ma di supportarli con una scientifica lettura del bisogno. Tutto ciò diventa anche un’attiva politica per il lavoro.
Sul versante educativo l’Amministrazione Comunale dovrà favorire la libera scelta delle famiglie fra i sistemi operanti, offrendo quei servizi integrativi alle proposte presenti (asili nido o scuole materne, ad esempio) ove queste tendano a non soddisfare il bisogno della comunità.
Così come l’identità dovrà essere ancor più studiata ed approfondita. La nostra cultura, in una fase in cui dovrà competere per favorire l’integrazione razziale con altre identità etniche, non potrà essere debole per effetto del suo lungo sonno. Dovrà, invece, essere l’elemento che favorisce tutte le politiche di accoglienza solidale, perché è del tutto inutile ritenerci in grado di accogliere chiunque a qualunque costo, ma solo coloro che possiamo ospitare perché autosufficienti per se stessi e per le loro famiglie. Anche la sistemazione urbanistica delle etnie dovrà essere valutata con attenzione, perché è del tutto sconsigliabile ghettizzarle in particolari aree della città. Forti processi di immigrazione non potranno trovarci impreparati, proprio perché già oggi siamo consapevoli di dover affrontare tale fenomeno.
La proposta culturale del Comune non dovrà soffrire di duplicazioni e di false concorrenze, alla luce del fatto che in Alessandria esistono un teatro ed un cinema pubblici, che vanno utilizzati come reali costruttori di eventi. Peraltro una regola essenziale è che si fa grande cultura in grandi infrastrutture. Per cui andranno al più presto conclusi i processi di ristrutturazione in atto e utilizzata in modo integrato la Cittadella in connessione con i percorsi di rilancio del cinema che la Regione Piemonte ha promosso.
Infine la conoscenza come bene intercambiabile: il cittadino deve diventare sempre più un consulente della Pubblica Amministrazione. Deve far sapere le sue opinioni anche in corso d’opera, non solo quando si reca al seggio elettorale. Misurare il gradimento su particolari argomenti, cogliere le indicazioni e gli orientamenti prevalenti della pubblica opinione attraverso strumenti adatti sarà un modo per governare insieme i grandi processi, ma, soprattutto per garantire un controllo sociale di qualità durante il corso degli avvenimenti e non solo al loro termine. Ah, alla prossima...

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria