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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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07/10/2006

Una tartina avvelenata per la Sindaco di Alessandria

Ultima pensata. La sindaco Scagni appare in una pubblicità dell'azienda pubblica per la ristorazione collettiva ed il catering. È concorrenza sleale.

   

Una tartina avvelenata per la Sindaco di Alessandria

Un indizio non fa una prova. Due, quasi. Meglio, però, stare ai primi danni e bloccare sul nascere la proliferazione dei costi a carico del contribuente della propaganda elettorale della sindaca Scagni. Come cittadino, prima ancora che come amministratore pubblico, mi rifiuto di concorrere con i miei danari alla pubblicità elettorale della Mara. Giù le mani dal portafoglio dei concittadini quando si tratta di finanziare la tua campagna elettorale, sindaca uscente! I soldi pubblici servono per dare servizi. Già ce ne sono pochi, inutile sprecarli.
Esempi? Qualche giorno prima di ricevere a casa le bollette della tariffa rifiuti – in moltissimi casi aumentate rispetto al passato, nonostante le rassicurazioni contrarie dei nostri amministratori di centrosinistra – gli alessandrini hanno potuto leggere, a pagamento di loro stessi, la fluente prosa di sindaco e vicesindaco atta a promuovere la nuova sistemazione viaria del centro. A molti non è piaciuto il sistema. A me è sembrata una prevaricazione. Pur contrario, mi è toccato contribuire economicamente alle idee della sindaco, che, ormai candidata, è ancor più sospetta quando spende migliaia di euro pubblici per scrivere a tutti il suo pensiero.
Quando ci si ricandida si finisce per godere di un effetto positivo: si è sindaco innanzitutto, si va per tagliare nastri in giro, si fa la politica del cuculo in manifestazioni altrui, eccetera. Tutto ammissibile, forse. Ma si deve tener conto di un aspetto negativo: occorre evitare tutto ciò che fa spendere denari pubblici per mere questioni di propaganda. La legge lo prevede per il periodo a ridosso del voto, ma chi si candida con così largo anticipo dovrebbe essere in grado di avere un profilo morale così alto da considerarsi vincolata.
Finora non è stato così: la pubblicità di Aristor (azienda creata dallo spezzatino ASPAL) sui giornali, che per oltre la metà è occupata dalla sindaco, è il paradigma di cosa non si dovrebbe fare nei pressi della campagna elettorale, e non solo.
Leggetevi la frase della sindaco e troverete che non è certo una dichiarazione che passerà alla storia. Poteva tranquillamente essere scritto da un anonimo pubblicitario e nessuno si sarebbe chiesto: “ma chi questo incredibile scrittore, chi è questo formidabile pensatore?”. No, eppure un’azienda pubblica che fa ristorazione collettiva, leggi mense, ha avuto bisogno di promuovere l’immagine della sindaca, piuttosto che pubblicizzarsi correttamente. E cosa potrebbe pensare il primo cittadino di Valenza, nostro socio nell’impresa, di questa comparsata? Sarebbe stato in grado lui di scrivere cose così pregnanti di una sua azienda? Chissà…
Chi invece vuole sapere cosa fa Aristor, basta che legga sulla pubblicità le frasi ad emiciclo – perché in Alessandria scriviamo sempre così; solo quelli di centrodestra sono così bizzarri che scrivono da sinistra a destra – e lo saprà con certezza.
C’è una cosa più seria. Attiene alla concorrenza sleale. Altri operatori di mercato alessandrini offrono pari servizi di catering. Ora sanno di avere un concorrente con l’imprimatur della sindaco.
C’è molta disattenzione istituzionale in questo, ma anche troppa ideologia. Il mercato non può essere sottoposto ad un regime di esclusività di fatto, presentando a propria garanzia di qualità il Sindaco di tutti. È una grave scorrettezza e l’economia alessandrina non ha certo bisogno di colpi così male assestati.
Tra i servizi comunali, alcuni sono considerati strategici (rifiuti, acqua, trasporti, energia e altro) e perciò svolti in regime di privativa. Il Comune tutela i suoi cittadini da improprie forniture, aumenti sconsiderati dei prezzi o altro ancora. Ma in questo caso, che ci sarebbe da tutelare.
Per anni ho goduto di “raffinati catering” da parte di molti nostri maestri pasticceri o gastronomi. Nessuno mi ha mai avvelenato o taglieggiato. E allora quale intervento strategico vi sarebbe in merito? Si tratta dunque di normale concorrenza di mercato, che la Sindaco, travolta dal desiderio di vedersi in foto a nostre spese, ha violato clamorosamente.

 

 

Piercarlo Fabbio
(capogruppo FI Comune Alessandria)

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria