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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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05/10/2006

Pazienza spremuti, ma anche pirla, no!

È la ricetta della Finanziaria del centrosinistra. Ma i Comuni e le Province non possono tacere e non combattere il taglieggiamento dei cittadini. Sarebbero complici di un disegno iniquo ed ingiusto.

   

Pazienza spremuti, ma anche pirla, no!

Vediamo un po’ di capirci qualcosa nel guazzabuglio della finanziaria, almeno per ciò che riguarda le nuove tasse ai cittadini.
Facciamo che in una strada ci si incontri in tre: io, cioè lo Stato; Alberto, cioè, il Comune; e Francesco, cioè il cittadino, alias Pantalone.
Ora io decido di trasferire meno danari ad Alberto, salvo il fatto che a Francesco ne ho già chiesti più dell'ultimo anno, in compenso consento ad Alberto di chiedere ancora più danari a Francesco. Risultato? Tra me ed Alberto può anche esserci accordo, ma il vero penalizzato è Francesco il cittadino, a cui toccherà pagare ben di più di quanto - già troppo - pagava.
La storiella serve a capire tante cose, ma è soprattutto didattica per Comuni e Province, che, non solo nella nostra zona, sono in maggioranza di centro sinistra.
Possono consentire gli Amministratori pubblici che i cittadini vengano oberati da un’iniqua pressione fiscale e tributaria, senza battere ciglio? Penso proprio di no. Anzi, ogni consigliere e ogni sindaco è eletto in rappresentanza dei cittadini. Amministra loro sostanze e le trasforma, come può, in servizi. Perché dovrebbe impoverire ingiustamente, rapinare i suoi datori di lavoro? Sarebbe autolesionismo. Sarebbe da bamba. Ecco perchè anche i Comuni devono lottare contro uno Stato che sta tentando di impoverire il Paese, senza un disegno che stia insieme, se non quello di sanare il debito, senza creare sviluppo.
Lo scorso anno, regnante Tremonti, i Consigli Comunali vennero invasi di lamentele. I colleghi del centrosinistra si stracciavano le vesti per la finanziaria del centrodestra dell'inviso Berlusconi. Quasi quasi ci credevamo, se non fossimo stati convinti che Tremonti avesse architettato un buon sistema per migliorare la spesa, pur frenandola: meno uscite superflue e moderato aumento delle spese per investimenti; blocco delle aliquote delle tasse comunali e provinciali, blocco dei trasferimenti, ma riduzione - troppo lieve - del prelievo IRPEF. Il disegno c’era, dunque, e impose sacrifici a Comuni e Province. Risultato? È servito almeno a raggiungere i livelli richiesti dal patto di stabilità (300 Comuni sugli oltre 2500 che dovevano applicarli sono comunque rimasti fuori).
Oggi, la finanziaria delle 56 nuove tasse di Padoa Schioppa strapazza il cittadino, considerandolo un pozzo senza fine. Se è povero tale rimane, se è ceto medio deve tendere alla povertà, se è ricco è già considerato delinquente in quanto tale e quindi è niente quello che gli si chiede o gli si fa.
In conclusione penso che si possa chiedere sacrifici ad ognuno, ma non taglieggiare il cittadino. Già è Pantalone, perché Prodi lo vuole anche pirla?

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria