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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/06/2006

Social housing? L'importante è non fare urbanistica di classe!

Il Presidente della Fondazione Cral soccorre un Comune ormai impantanato nel nulla realizzativo. Ma ancora una volta si tratta di annunci. A quando il fare?

   

Social housing? L'importante è non fare urbanistica di classe!

Se il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio voleva dare l’impressione che il Comune di Alessandria manca completamente di iniziativa, c’è perfettamente riuscito! Da una parte, quella della Giunta Scagni, rimane un vigoroso “nulla”; dall’altra, quella della Fondazione CRAL, vi è il tentativo di porre rimedio ad una situazione che si fa ogni giorno più grave. E così il Presidente deve scendere in campo, aprire la campagna elettorale per il centrosinistra ed, in particolare, per il sindaco Scagni.
Il clima, l’atmosfera che si respira dopo l’intervento all’intermeeting dei Lions, ampliamente ripreso dalla stampa cittadina, non ci piace, perché conservatore, assolutamente non tarato ai reali interessi della comunità. Nulla sarebbe se fosse questione da convegnistica, peccato che, per raggiungere gli scopi dichiarati, si debbano spendere risorse comuni che meglio potrebbero essere utilizzate.
È il caso, ad esempio, della proposta per la costruzione di 70 alloggi da affittare a basso costo. Dieci milioni di euro. Oggi, per fortuna, si è solo a livello di studio di fattibilità. Il Comune dovrebbe conferire un’area ed indicare il fabbisogno per fasce sociali deboli (dagli immigrati ai poveri di casa nostra). Cosa c’è che stona? Quasi tutto. Così facendo si crea un ghetto, si propone una distribuzione urbanistica della popolazione per classi di reddito (quartieri poveri e quartieri ricchi), si fa del paternalismo istituzionale. Siamo lontanissimi, per i nostri valori, da soluzioni del genere, che emarginano, anziché integrare. Sarebbe ben diverso invece recuperare una maggiore capacità residenziale nel centro storico, contribuendo al recupero di quelle costruzioni fatiscenti che ancora ci sono, consentendo così una distribuzione inclusiva delle famiglie a più basso reddito nel tessuto sociale della città. In aggiunta si aumenterebbe la domanda di beni di consumo che potrebbe essere incentivo per una rinascita del commercio nell’area centrale.
Senza, peraltro, erodere ulteriori aree alla natura e al verde – che già sono poche – lasciando inutilizzate molte abitazioni del centro.
Anche su alcuni altri temi non possiamo trovarci d’accordo, come sul nuovo ipotetico utilizzo del Mercato Ortofrutticolo degli Orti, proposto come sede di ricerca universitaria d’eccellenza, ma, purtroppo, ancora una volta massivamente orientato alla plastica. Nulla togliendo ad un comparto importante per la nostra economia come quello delle lavorazioni delle materie plastiche, che peraltro ha già ampi spazi nel Politecnico di Alessandria. Penso che un sistema debba essere flessibile e rispondere ad esigenze economiche differenziate, ad esempio sul versante delle biotecnologie e delle nanotecnologie, per evitare gli effetti negativi delle monoculture produttive.
Infine è indispensabile, in democrazia, che scelte così importanti debbano essere discusse dall’organo di rappresentanza della nostra comunità, che è il Consiglio Comunale. Diversamente è propaganda di parte.

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria