Dimensione del carattere 

Mercoledì 14 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

28/12/2005

Fine anno: brutte nuove per l'Alessandria di domani

Scenari futuribili che potrebbero non trovare conferma nella realtà. Cosi sfuma, a poco a poco, il disegno di sviluppo di una città alla continua ricerca di un'amministrazione pubblica operosa seria e dinamica

   

Fine anno: brutte nuove per l'Alessandria di domani

L’Amministrazione Scagni si è comportata così. Si è presentata in Stazione con un ritardo di almeno tre anni e ha preteso di prendere il treno, che, ovviamente era già passato. Risultato? Alcune cose non saranno più realizzabili negli stessi modi e nelle stesse forme del 2002. Altre potranno essere concretizzate non prima di qualche anno, con la spiacevole sensazione di dover attendere, seduti sui bagagli, che ripassi il treno buono.
Qualche esempio? Il tanto vantato sviluppo Sud-est, sulla direttiva Novi e Tortona, che Scagni deve in massima parte al suo vicesindaco Cattaneo, rischia di rimanere una bellissima esercitazione amministrativa: la ristrutturazione del ex zuccherificio è sottesa al riassetto della viabilità dell’ex statale 10. La Provincia non terminerà l’intervento di ridefinizione a due corsie per senso di marcia prima della fine del 2006. Il Grande ipermercato in zona D5 potrà essere iniziato dopo che la variante strutturale al Piano regolatore Generale si sarà definita (tempo oggettivamente necessario dai due ai tre anni), né pare possibile ipotizzarlo su un’area non destinata a ciò. Alessandria 2000, tra tentennamenti e argini vecchi e nuovi, pur essendo in vantaggio rispetto ad altri, rischia di farsi bagnare il naso dal nascente ipermercato di Castellazzo Bormida, che – già a buon punto e meglio piazzato - ove fosse realizzato, finirebbe da solo per negare, di fatto, tutto lo sviluppo appena descritto. Insomma rischiamo di trovarci di fronte ad un grande risiko, cioè ad una simulazione di realtà, ma non ad una realtà. Neppure nel futuro.
Dal canto suo l’intervento all’Osterietta della cosiddetta Cittadella dello Sport ha dormito nei cassetti dell’Amministrazione per oltre tre anni e rischia di dover essere profondamente modificato per mantenersi redditivo e al passo con i tempi.
L’errore è metodologico: l’Amministrazione comunale non si è rapportata con il mercato come se dovesse mettere in pratica il principio di sussidiarietà costituzionalmente sancito, ma come se fosse essa stessa uno dei contendenti, dotato, però, del cospicuo privilegio di essere anche governo. Ha così ridotto la sana concorrenza che si sviluppa nel mercato a mera finzione. E ovviamente non ha goduto dei possibili privilegi che potevano derivare alla città.
A ciò si aggiunga che il parcheggio di via Parma, già deciso dall’Amministrazione precedente, non sarà assolutamente finito per il 2006 e che la città delineata dal Piano urbano del traffico è la sublimazione di una praticabilità impossibile. Diversa cosa sarebbe stata ideare una città con piccole isole pedonali, tra loro raggiungibili utilizzando i mezzi di mobilità individuale. Con una grande isola centrale e il non possibile attraversamento della città, gli spalti diventeranno invivibili. Si potrà forse sperare, dunque, che il completamento del 2° lotto della tangenziale tolga le castagne dal fuoco ad amministratori pubblici non sempre consapevoli delle loro decisioni.
La TIA e la conseguente scelta della raccolta differenziata porta a porta condurranno ad un aumento dei costi per i cittadini, senza garantire un reale aumento della qualità della vita, fin quando non si avrà il coraggio di costruire un termovalorizzatore nella nostra provincia, la cui necessità i nostri prodi cercano di negare ad ogni occasione.
Insomma, celie a parte come la Denominazione d’Origine Comunale, un anno che alimenta ancora l’attesa e non risolve le questioni. Un anno in cui anche la piccola riduzione dell’ICI è largamente compensata dall’ingiustificato aumento che la giunta Scagni effettuò nel 2003, senza ascoltare l’opposizione che già in allora chiedeva l’alienazione degli immobili come arma per rispondere ad una sfavorevole congiuntura delle risorse pubbliche. Decisione a cui la Giunta è arrivata solo a termine 2005!

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria