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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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16/11/2005

Provincia: non disturbate il manovratore

Panorama di Novi pubblica un articolo di Piercarlo Fabbio, che suona un po' come un primo consuntivo dell'attività dell'Amministrazione guidata da Paolo Filippi.

   

Provincia: non disturbate il manovratore

Dal settimanale di Novi Ligure, “Panorama”:

 

Come si può rispondere alla domanda: “che ha fatto la Provincia di Alessandria dall’inizio del suo mandato avvenuto nel luglio 2004?”? Non è facile, perché è particolarmente difficile valutare il nulla, o meglio, il troppo nascosto. Sì, perché la Giunta di centrosinistra presieduta da Paolo Filippi ha preferito tenere un profilo understatement, sottotono, poco esposto. Più un raccogliersi protetto tra le proprie mura, che un esporsi ai dibattiti di un Consiglio Provinciale che finora ha faticato non poco a mettere insieme punti per le sue adunanze. Il sindacato ispettivo e il potere di iniziativa dei Consiglieri (le interpellanze, le interrogazioni, le mozioni, gli ordini del giorno) hanno finito per prevalere sulle rade proposte di Giunta, centellinate, come se l’esecutivo fosse pervaso dal timore di una esuberante richiesta di negoziazione che gli giungesse dalle forze politiche.
E forse il problema sta abbondantemente all’interno di questo costante depauperamento del rapporto Giunta e Consiglio. Una maggioranza che è contraddizione interna fatta sistema, con Rifondazione e il Partito dei Comunisti Italiani in posizioni di rilievo, tende, per evitare di frantumarsi, a non esporsi, a sfuggire il confronto. Insomma, evita di mostrare i muscoli e Filippi può agire con un motto stampato sul viso: “non disturbate il manovratore”. Che poi quest’ultimo guidi un mezzo fermo o che sia in moto a passo d’uomo è altra questione.
Le grandi questioni sono state cautelativamente abbandonate in qualche cassetto. È sfuggita una piccola pietruzza – il caso Sottovalle, cioè la frazione di Gavi che aveva chiesto di passare armi e bagagli al Comune di Arquata – all’ingranaggio del “nascondino” istituzionale e subito il sistema si è bloccato. Mesi sprecati per discutere su una delibera che con un po’ di decisione qualsiasi maggioranza consiliare avrebbe triturato nel giro di qualche ora: tentativi di rinvio, retromarce, escamotage procedurali per evitare il voto, richieste di referendum ed inneggiamenti al populismo spontaneistico, prove di enfatizzazione del ruolo alto della politica ed atterraggi bruschi sui vincoli che le norme pongono, ahimè, anche ad Enti come la Provincia. Poi, finalmente, sotto la pressione delle popolazioni interessate, la montagna-maggioranza ha partorito il topolino-decisione: 17 voti, la minoranza costretta a non partecipare al voto per le troppe contraddizioni della maggioranza che avrebbero potuto trovare nell’opposizione facile riparo, addirittura il segretario provinciale dei DS “contumace”, un voto contrario ed un astenuto, proprio da parte di quei consiglieri interessati territorialmente. E finalmente il parere positivo della Provincia è stato fornito, così la Regione potrà, se vorrà, decidere.
La prossima settimana sarà il turno dell’assestamento generale di bilancio, che conterrà un giochetto di finanza creativa con cui saranno estinti vecchi mutui a fronte di un’emissione di obbligazioni a favore di investitori istituzionali. Poi il debito verrà riattivato, magari a tasso variabile con contratti di copertura, quando forse in questa stagione bastava rinegoziare il rapporto con la Cassa Depositi e Prestiti. Un giochetto che aumenterà l’entrata di 55 milioni di euro in un botto. Entrata che si era già dilatata di oltre 7 milioni di euro per una cospicua dose aggiuntiva di trasferimenti regionali e statali. Per fare che? Poco di nuovo, tanto di vecchio, al punto che si ha il sospetto che il Bilancio sia stato volutamente sottodimensionato, in attesa che giungesse ciò che già si sapeva potere incassare. Perché? Sempre in omaggio alla prassi del tranquillo tran tran di una provincia, che invece di ben altri ritmi sentirebbe la necessità.
Ma il potere, si sa, per essere mantenuto a lungo, deve poter avvolgere tutto tra le spire della conservazione. E su questo versante il centrosinistra pare ergersi a maestro. E non parlate alla maggioranza di terzo valico o di sviluppo economico. Si chiuderebbe a riccio, con il rischio di pungere una qualche propaggine non allineata di se stessa. Meglio glissare. Per amministrare ci sarà tempo…

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria