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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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20/04/2005

Papa Benedetto XVI e l'Europa

Nel segno del nuovo Pontefice il vecchio Continente, il relativismo e la riscoperta delle radici cristiane. Auguri Santo Padre.

   

Papa Benedetto XVI e l'Europa

“Il Signore ha paragonato il Regno di Dio a un albero sui cui rami fanno il nido i vari uccelli (Matteo, 13,32). Forse la Chiesa ha dimenticato che l’albero del Regno di Dio giunge oltre i rami della Chiesa visibile, ma che proprio per questo essa stessa deve essere, per così dire, un luogo ospitale nei cui rami molteplici ospiti trovano posto”. Così l’ancora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in un epistolario con il Presidente del Senato, Marcello Pera, dal titolo emblematico: “Senza Radici”, Europa, relativismo, Cristianesimo, Islam.

Probabilmente in questa dichiarazione vi è la dimostrazione di come la Chiesa Cattolica sia solo una piccola parte rispetto al regno di Dio e che via sia, da parte del Pontefice, una presa d’atto della necessità di ulteriori dosi di evangelizzazione planetaria, perché il Regno di Dio “giunge oltre i rami della Chiesa visibile”. In ciò molto vicino alla letio di Giovanni Paolo II il Magno, seguace intelligente di un’azione missionaria verso i continenti dell’uomo, che aveva caratterizzato l’azione di Papa Wojtila.

Ma Benedetto XVI sa che il cammino è ancora lungo ed irto: salvati gli uomini dall’ottimismo della tecnologia, che tutto comprende e che tutto risolve con risposte razionali; reinserito l’elemento spirituale nella complessità dell’essere uomo, oggi la nuova frontiera è quella di individuare la medicina contro il morbo del relativismo. Il pensiero europeo ne è immerso con la radicata consapevolezza di ritenerlo “il giusto”. Si può non credere a nulla, ma anche a tutto. La debolezza della nostra identità, l’inconsapevolezza di difendere le nostre radici è alta. Forse tutto ciò non fa parte dell’agenda europea. Ne abbiamo dimostrazione con la Costituzione europea, che ha preferito tacere le nostre origini cristiani, immolando la storia di secoli al politicamente corretto. Qui da noi si pensa che le culture valgano uguale e chi tenta di difendere la propria non fa che un atto di egemonia. Non ci si pone neppure il problema che prima di “integrarsi” con il diverso fra noi, bisognerebbe “essere”. E per molti, su questa falsa riga, il termine “cristiano” appare più come una dichiarazione di arroganza, che una espressione di identità.

E ciò, senza infingimenti, il Cardinale Ratzinger, ha chiarito nella sua omelia “pro Eligendo Papa”, immediatamente richiamando su di sé le attenzioni di chi, dietro ogni fondata opera di affermazione delle proprie idee, ritiene che si nasconda l’integralismo, il fondamentalismo religioso, ma forse sarebbe meglio dire con più precisione “cristiano-cattolico”.

E proprio per questo, invece, nel momento in cui da San Pietro è stato annunciato, il 19 aprile, il suo nome, mi sono convinto che, ancora una volta il collegio dei Cardinali, ispirati dallo Spirito Santo, aveva effettuato una scelta consapevole, che serve all’interpretazione dei segni del tempo, che volge al bene comune, che vuole farci vivere nella luce del Cristo.

Benedetto è il nome del patrono d’Europa. Ancora una volta l’Europa. Il segno della “Regola”, l’”ora et labora” dei monaci benedettini. E il lavoro starà nella ricerca della pace non solo fra i popoli, ma anche nella famiglia umana, nello sviluppo sociale “rispettoso della dignità d’ogni essere umano”, nel dialogo con le altre religioni, nell’abbraccio verso i giovani, nella rinnovata attualità del Concilio Vaticano II, che “Giovanni Paolo II ha indicato come bussola”. Tutto ciò e altro ha ricordato Papa Benedetto XVI nella sua Missa Pro Ecclesia, in quello che molti hanno definito come un vero e proprio documento programmatico dopo la sua elezione.

Per questo è un Papa che mi piace. Auguri, dunque, di lunga vita, di laboriosità e di prolificità dell’intelletto, di sforzo verso il continuo permanere del Cristo nella vita dell’uomo. Auguri Santo Padre.

 

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria