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Lunedì 4 agosto 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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30/01/2005

Come ti invento la chiusura al traffico di Piazza della Libertà

Il Regolamento viario del Piano Generale del Traffico Urbano adottato dalla Giunta Scagni è zeppo di norme grottesche. Una fantaipotesi per piazza della Libertà senza auto in movimento.

   

Come ti invento la chiusura al traffico di Piazza della Libertà

Qualche volta, anziché occuparsi di aspetti generali, peraltro fondamentali, è utile far attenzione ai particolari. È il caso dell’aggiornamento al Piano Generale del Traffico Urbano, che fra qualche settimana approderà in Consiglio Comunale ad Alessandria per l’approvazione, e che presenta un regolamento viario quasi grottesco.

Perché? Ora, nel regolamento, sono innanzitutto classificate le strade della nostra rete urbana. Dopodichè, le norme spiegano come si usino i vari tipi di strade e che caratteristiche dovrebbero avere. Iniziamo con il primo livello: le strade di scorrimento sono 19 (da spalto Marengo a via Marengo, da via Maggioli agli altri spalti), quando, per caso, a Firenze sono tre. Ma soprattutto, come si usano? Devono avere carreggiate separate, ciascuna con almeno due corsie di marcia e l’eventuale sosta dei veicoli deve essere fisicamente separata dalle corsie di marcia. Il che significa che almeno sugli spalti dovrà essere impedita la sosta dei veicoli, salvo lavori e spazi che forse non esistono. Ma via Maggioli come farà a sopportare quattro corsie? E via Marengo? Probabilmente il numero delle strade di scorrimento è troppo elevato anche per una città come la nostra. Ed ecco perché a Firenze sono solo tre.

Ventinove, invece, sono le strade di quartiere, che hanno la funzione di garantire il collegamento fra quartieri cittadini attigui. Ecco dunque elencate via Marengo (di nuovo), via Livorno, via Pontida e via Parma (che chissà quali quartieri collegheranno) eccetera. Queste strade devono essere dotate di un marciapiedi di misura non inferiore a 1,50 metri. La sosta è ammessa solo da un lato se le corsie sono di ampiezza superiore ai tre metri (vi sono alcune eccezioni per il traffico leggero), e nel lato opposto al marciapiedi la corsia dovrà essere delimitata da una striscia bianca a non meno di 0,50 metri dagli edifici. Pensate a via Marengo o a via Parma e via Pontida e provate a calarvi dentro queste caratteristiche.

Tutte le altre strade – cioè tutte quelle del Comune meno le 48 elencate – sono considerate “locali” e, per esempio, su di esse non sarà ammessa la circolazione degli autobus. Che ne sarà di linee di Trasporto Pubblico Locale che passano tranquillamente in via Pacinotti, come in via Venezia oppure nelle strade dei sobborghi?

Non parliamo delle intersezioni, cioè degli incroci, perché gli scenari diventano difficili, infatti le intersezioni disomogenee (cioè tra strade di tipi non contigui tra loro) vanno eliminate: via Parnisetti – strada locale – dovrebbe non poter tagliare corso IV Novembre, classificata invece come strada di scorrimento.

Non che lasciando le strade non via siano incongruenze, vedi ad esempio la regolamentazione delle piste ciclabili, ma dove la normativa si supera è sulle griglie di raccolta delle acque. Il drenaggio dovrà, infatti, essere assicurato dalle bocche di lupo, perché le griglie non dovranno essere collocate né sulle carreggiate, né sulle banchine. Ma se abbiamo una città zeppa di caditoie, come faremo a finanziare il rifacimento dei drenaggi in tutta Alessandria?

Mi chiedo se la Giunta, nell’adottare il provvedimento nel dicembre scorso, lo abbia letto. Ma si sa, in uno degli Stati Uniti d’America vige un regolamento ferroviario per cui, nel caso due treni si incrocino devono rallentare fino a fermarsi. Peccato che il regolamento non prescriva quale dei due dovrebbe ripartire per primo. E forse sulla base di questa filosofia è stato scritto anche questo regolamento viario.

Da amministratori di tale trascuratezza nell’analisi dei propri atti ci si potrebbe aspettare di tutto. Magari anche che un domani chiudessero Piazza della Libertà al traffico, come peraltro hanno già annunciato, pur consentendo la sosta sulla piazza. Proseguendo nel teatrino dell’assurdo appena inaugurato con il regolamento viario, potrebbero i nostri prodi pensare ad un’unica entrata-uscita al parcheggio della piazza, abolendo quelle dalla parte di via dei Martiri. Poi potrebbero anche invertire il senso di via Parma e via Pontida, utilizzando quest’ultima per far entrare e via Parma per far uscire le auto dal parcheggio e trasformando tali canyon urbani in camere a gas. Ovviamente abolendo l’ingresso da via Guasco, via Cavour e via Dante, nonché l’uscita su via Mazzini. Perché gli errori o si fanno bene o non si fanno. Ma queste, per fortuna, sarebbero solo fantasticherie.

 

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria