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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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05/12/2004

Centrosinistra? Una maggioranza tattile

La Sindaco Scagni se la prende con mezza provincia e mette in difficoltà Alessandria. La sua maggioranza digita voti favorevoli, ma non l'aiuta e, soprattutto, non si aiuta. Ecco alcuni indizi di un disagio grave...

   

Centrosinistra? Una maggioranza tattile

Scacco matto in due mosse. Peccato che la Sindaco Scagni giocasse dalla parte di Alessandria e sia riuscita a muovere le pedine sulla scacchiera in modo da mettere in grave difficoltà le legittime richieste del capoluogo di vedersi assegnata la seconda sede della Corte d’Appello del Piemonte. In una situazione di tensione, che rischiava di esplodere da un momento all’altro in un conflitto sciocco ed inutile, l’azione della Sindaco di Alessandria ha funzionato come un detonatore che ha innescato l’esplosione. Ed ora sarà necessario raccogliere i cocci, ma appare quanto mai superficiale, improvvida ed infantile un’operazione politica che non abbia tenuto conto della complessità dei problemi, né delle posizioni delle forze in campo. E neppure del lavoro svolto dal Comitato per la Corte d’appello di Alessandria - costituito invece con il concorso e la presenza di tutti - dal Consiglio Comunale di Alessandria. Ma che il Consiglio vada solo bene quando la maggioranza vota a favore di qualsivoglia iniziativa della Sindaco è un fatto ormai consolidato, che trova ampie colpe anche in una coalizione di centro-sinistra troppe volte silente ed esperta esclusivamente nella digitazione dei tasti. Ahimé, siamo ormai di fronte ad una maggioranza tattile.

E, ancora, perché non sentire il parere – condotto in condizioni di distensione e tranquillità – del Consiglio provinciale, organo di cui peraltro la sindaco Scagni fa parte insieme ad altri autorevoli colleghi alessandrini?

Perché dunque un rischio così grosso, perpetrato da una Sindaco che aveva più volte affermato la necessità che il capoluogo ritornasse tale dopo la scorpacciata e l’indigestione del policentrismo provinciale?

C’è forse un altro indizio di cui tenere conto. All’inizio di novembre i mezzi di comunicazione sociale di Novi Ligure, a seguito di un’indiscrezione pubblicata dal novese “Panorama”, portano alla luce la notizia di pressioni che il Sindaco di Alessandria avrebbe fatto nei confronti del Sindaco di Novi, Lorenzo Robbiano, affinché il Comune di Novi si ritirasse dalla competizione per i “Contratti di quartiere”. Robbiano e Scagni sono dello stesso partito e la sindaco alessandrina avrebbe gradito un ritiro dell’Amministrazione novese, in modo da favorire Alessandria e non avere concorrenti locali nella ripartizione dei 116 milioni di euro previsti dal bando. Anche in questo caso l’iniziativa ha ingenerato l’effetto contrario e Novi Ligure non solo ha resistito, ma ha avuto il giusto riconoscimento, in termini di risorse, per il proprio progetto. Ovviamente l’indiscrezione è stata smentita dalle parti in causa, ma rimangono le parole del Sindaco Robbiano che ha confermato di aver ricevuto pressioni per il ritiro, pur non rivelando il cognome dell’autore.

Due indizi, dunque, incominciano a costituire una prova.

Ma ce n’è un terzo. È il risultato del sondaggio della IPR Marketing, pubblicato da “La Repubblica” giovedì 2 dicembre, ove la Sindaco di Alessandria raggranella “un meno 13,9%” di consensi rispetto al giorno della sua elezione. C’è di più: nella classifica dei Sindaci dei capiluogo (in Italia sono 103), la Scagni chiude al 99° posto. C’è di che essere nervosi. Probabilmente la prima cittadina di Alessandria si è resa conto che servirebbe un grosso colpo per invertire il trend negativo della sua Amministrazione. Sarebbe una scorciatoia, certamente, che farebbe guadagnare tempo. Ma quando si prendono sentieri impervi ci si può perdere. Peccato che con lei porti a perdere Alessandria. E la città questo destino, invero, non lo merita.

Un consiglio e una considerazione. La Sindaco lasci perdere gli esperimenti e veda di essere più lineare ed operativa per il bene della città.

Quanto alla questione della Corte d’Appello, pare che il “paradigma Bottino”, che prevede di mollare già oggi l’osso a favore di Novara, finisca ora per trovare più consensi di ieri. Sarebbe il solito cupio dissolvi al quale da troppo tempo siamo abituati. E non per colpa nostra o per imbelle predisposizione alla difesa di Alessandria. Ah, alla prossima…

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria