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03/12/2004

Il dito e la luna di Don Walter

Replica all’editoriale «La politica dei sondaggi» pubblicata venerdì 3 dicembre 2004 su La Voce Alessandrina - pagina 17 - Giornale aperto.

   

Il dito e la luna di Don Walter

Non ce l’ha più fatta. Non si è più tenuto. Fiocchi Walter, nell’ultimo degli editoriali che ci commina ogni settimana dalle pagine di “La Voce”, ha riempito la nostra grigia esistenza da “osservatori di dita” con un pastone trito e ritrito di sciacquatura di accuse al Governo nazionale in carica, che non può ritenersi secondo a nessuno per manifesta non conoscenza della materia trattata. O delle materie, visto che ha esposto di tutto e di più, con un unico comun denominatore: la lotta senza quartiere al Governo Berlusconi, ma forse sarebbe meglio dire “a Berlusconi” e basta.

Che Fiocchi non ce l’abbia su con Berlusconi è dichiarato espressamente dallo stesso, che, durante la presentazione del suo ultimo libro, ha tenuto a dire di non avere una posizione pregiudizialmente negativa nei confronti del Premier e di ciò che rappresenta. Bene, ce ne faremo una ragione in attesa che il nostro autore rediga un editoriale a favore del Governo e di qualche sua decisione.

Per ora stiamo a una delle tante questioni sollevate, quella delle tasse, dove il notista ci offre una metafora piena di suggestioni: la buona “cassa comune” che verrebbe villanamente depauperata da chi ritiene che in una società come la nostra il singolo possa gestirsi porzioni di reddito sempre più autonome, in rapporto ad esigenze non soddisfabili da uno Stato leggero, che la finisca di pesare con le proprie inefficienze e i propri sprechi sulla capacità dei cittadini di produrre ricchezza. Il concetto di “cassa comune” è particolarmente vicino all’idea delle società di mutuo soccorso, si comprende, ma è significativamente lontano dall’idea di uno Stato moderno che, peraltro, appare in buona parte ancora da costruire.

Andiamo per ordine: è proprio vero che questo Governo abbia promesso la diminuzione delle tasse e poi non l’abbia mai realizzata? Facciamo un passo indietro, il che serve anche al Fiocchi, visto che, nel suo articolo, dimostra di non conoscere le seguenti cose: per esempio nell’ottobre 2001 è stata abolita la tassa di successione e di donazione. Negli stessi mese ed anno, tanto per rimanere in tema, si è realizzata la soppressione degli adempimenti fiscali a carico delle aziende: obbligo bollatura libro giornale, libro inventari, registri IVA, registro beni ammortizzabili, ecc, per un totale di 1,5 milioni di adempimenti in meno all’anno. Ancora, nel gennaio 2002 si è realizzato il raddoppio a 516,46 euro della detrazione IRPEF per ciascun figlio a carico. Tale detrazione è salita a 774,62 euro per ogni figlio con disabilità, quando prima non v’era differenza. Un anno dopo, nel gennaio 2003, il centro destra ha dato il via ad una prima riduzione dell’imposta sul reddito personale per circa 5,5 miliardi di euro, concentrata prevalentemente sui redditi più bassi. Con questo provvedimento, già oggi, oltre 28 milioni di italiani pagano meno tasse. Sempre nel gennaio 2003 si è proceduto ad allargare la “no tax area”, con il risultato che attualmente 727 mila pensionati non pagano più tasse.

Per andare alle imprese, poi, si è realizzata anche una prima riduzione dell’IRAP, per cui 320 mila aziende non la pagano più e 3,5 milioni (su 5 milioni) la pagano già oggi in maniera ridotta.

Infine nel gennaio 2004 l’imposta sul reddito delle imprese è stata ridotta al 33%, quando nel 2001 era al 36%.

Mi scuso per il procedere didascalico. Potrei però aggiungere altre informazioni, come ad esempio cosa risparmia ora un lavoratore dipendente con moglie e due figli a carico ed un reddito annuo di circa 24.000 euro (la famiglia monoreddito tipo) rispetto a quello che pagava con il governo dell’Ulivo nel 1999. Bene, a fine anni Novanta pagava 5.053 euro di IRPEF; oggi ne paga 3.736, con un risparmio annuo di 1.317 euro.

Al massimo si può dire che è poco, ma è. E sarà ancor di più se assommato alla riforma delle aliquote che in questi giorni verrà valutata dal Parlamento e le cui tabelle riepilogative sono già state pubblicate da alcuni giornali. Con un reddito di 25 mila euro, si avrà un risparmio del 14,36% rispetto al 2002.

Mi fermo qui, anche se sono disponibile a fornire altre informazioni, per evitare battute da trivio, come quelle connesse all’approvazione, da parte del Parlamento, della Legge delega per l’Ambiente, secondo gli oppositori fatta approvare da Berlusconi per sanare presunti abusi edilizi di una sua villa in Sardegna. Al di là che l’unica fattispecie che sanerebbe una norma contenuta nella Legge Delega è afferente a quelle costruzioni che, pur avendo i requisiti urbanistici, non hanno la documentazione formalmente corretta, veramente regge ancora la barzelletta che un Presidente del Consiglio, proprietario di villa sarda, abbia veramente bisogno del voto di fiducia del Parlamento per scamparla bella dalla caduta di qualche calcinaccio? Forse come barzelletta sì, come altro no. Tanto meno come discorso serio.

Per ora, dunque, continuo a guardare il dito. Che è poi l’unica cosa che Fiocchi rivela. La sua luna forse è nuova (quindi non si vede) o forse non c’è per nulla.

 

Piercarlo Fabbio

(capogruppo di Forza Italia

al Comune di Alessandria)

 

 

 

 

 

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