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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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02/12/2004

I Comuni avanzano danari
ma se la prendono con lo Stato

Ancora voci dal Convegno sullo Spazio Politico locale. Da una dichiarazione del sen. Riccardo Triglia ad una valutazione sul ruolo dell'ANCI nel nuovo ordinamento Costituzionale.

   

I Comuni avanzano danari<br>ma se la prendono con lo Stato

“Se facessimo la somma di tutti gli avanzi di amministrazione (cioè dei danari risparmiati a fine esercizio) dei Comuni della provincia, ne otterremmo una cifra enorme, tale da rendere paradossali le ricorrenti critiche del sistema dei Comuni alle varie manovre finanziarie dello Stato”. Sono parole del sen. Riccardo Triglia, presidente dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, per un decennio Presidente Nazionale dell’ANCI, pronunciate durante la tavola rotonda del Convegno sullo spazio politico locale, organizzato dalla Provincia di Alessandria. Ha ragione Triglia oppure ha usato un’argomentazione un poco eclatante per attirare l’attenzione del pubblico di storici e studiosi che occupava l’aula di Palazzo Guasco di Alessandria?

Non ha certamente torto. Proviamo a sostanziarlo con alcune cifre, pur riferendoci a dati disponibili dei consuntivi 2001. Se scorriamo i bilanci dei nostri Comuni, troveremo, infatti, che, ad esempio, Castellazzo Bormida, un Comune dell’alessandrino con 4335 abitanti, dichiara un avanzo di 317.816 euro oppure che Quargnento – tanto per stare tra i Comuni fondatori di Alessandria –, abitanti 1325, non spende 292.981 euro.

Proviamo a far riferimento ad altri territori provinciali: Volpedo, nel tortonese, con 1220 abitanti riesce a far collimare con una certa esattezza le entrate con le spese, visto che il suo avanzo è di soli 18.347 euro, ma già Pontecurone, 3768 abitanti, ci riporta in media con 527.529 euro di avanzo. Oppure Sale, tanto per rimanere in zona, con i suoi 4254 abitanti, risparmia 443.486 euro. Nell’ovadese il Comune di Castelletto d’Orba – evitando di parlare delle traversie istituzionali che attraversa e che se terminassero con nuove elezioni sarebbe cosa seria per tutti – avanza 216.471 euro per i suoi 1936 abitanti.

Anche Comuni più piccoli non si sottraggono alla regola: Coniolo, 424 abitanti, ha un avanzo di 623.931 euro (e questo al sen. Triglia non poteva non essere conosciuto, visto che ne è stato Sindaco per lungo tempo); Malvicino (125 anime) risparmia 53.592 euro; Merana (186 residenti) non spende 137.191 euro e Trisobbio (675 abitanti) ha un avanzo di 54246 euro.

Comuni più rappresentativi come Vignale (1135 abitanti ed una grande storia) non si sottraggono alla regola, in quanto non spendono 177.580 euro ed Arquata Scrivia – che di abitanti ne ha 5851, in aumento per la recente annessione della frazione di Sottovalle, precedentemente territorio del Comune di Gavi - si accoda con un avanzo di 208.613 euro.

Mi scuso per la noia a cui le cifre fanno inclinare, ma erano necessari alcuni casi per dimostrare che le valutazioni di Riccardo Triglia non sono molto distanti dalla realtà. Peraltro abbiamo volutamente non indicate le cifre degli avanzi dei Comuni centri zona e del capoluogo, per evitare l’esposizione di cifre eccessive.

Quindi i Comuni si devono impegnare non solo a ridurre gli sprechi – cosa che tutti sanno, anche se si fa fatica ad ammetterlo – ma anche a razionalizzare la spesa, che, purtroppo, non riesce neppure – in molti casi – ad essere commisurata al volume delle entrate, né giustificata dagli aumenti della pressione tributaria che si scarica sui cittadini.

Allora molte delle questioni che il sistema dei Comuni pone ad uno Stato impegnato nella riduzione del debito pubblico, hanno una loro indubbia valenza politica, ma non sono sempre sostanziate dalle cifre. Per cui il sen. Riccardo Triglia non poteva che concludere il suo intervento dichiarando di pentirsi per i tanti anni spesi al servizio di un sindacalismo comunale che non ha prodotto i risultati sperati.

In questo contesto l’ANCI, forse, dovrebbe scaricarsi progressivamente dalle appartenenze partitiche, per esempio il Presidente Leonardo Domenici è un DS, ed utilizzare il grande patrimonio di conoscenze e di informazioni in suo possesso, per mettersi al servizio delle politiche di risanamento finanziario che servono alla Repubblica. Proprio perché autonomi ed equiordinati alle altre componenti istituzionali del Paese, proprio perché tesi a migliorare la qualità nell’erogazione dei servizi ai concittadini.

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria