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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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28/03/2013

Comune di Alessandria: conti pubblici, che rebus?

Provo a sottotitolare la sindacarossa come faceva la Gialappa's con Trapattoni, perché di bugie non si può continuare a campare. Peccato, anche da Santoro non sono mancate le solite sparate. Vi spiego cosa è successo

   

Comune di Alessandria: conti pubblici, che rebus?

Sarebbe bene, visto che la propensione a dare interviste della sindacarossa è ancora alta, sottotitolarla come la Gialappa's faceva con Trapattoni: a orecchio pare che tutto sia chiaro, ma appena si rilegge ciò che si è detto, l'effetto è esilarante.
Nella trasmissione di Santoro, proprio ad inizio filippica, la Rita d'Alessandria, afferma: "A parte i 216 milioni di euro di buco che ci hanno lasciato". Non credo ai miei timpani: 216 milioni di buco? È da quando, e come?
È comunque il segreto di Pulcinella: la sindaco confonde il buco con la "massa passiva" calcolata dai commissari ministeriali attraverso la presentazione ("insinuazione" la chiamano i tecnici) da parte dei creditori di ciò che vanterebbero. Uso il condizionale, perché anche i Commissari hanno già detto che alcuni hanno chiesto non avendone diritto e che la cifra si abbasserà sensibilmente. Da questi 216 milioni, poi dobbiamo togliere 20,8 milioni che sono ciò che il Comune di Alessandria vanta attraverso una complicata procedura e che fanno planare la cifra intorno i 195, che sempre massa passiva è, cioè quello che dobbiamo ai creditori, ma non ancora buco. Per ottenere il debito, cioè il buco, occorrerà prima di tutto calcolare la massa attiva (quello che i debitori devono al Comune) che è ulteriore operazione che i Commissari dovranno fare. Quanto sarà? Secondo le nostre determinazioni era intorno ai 155 milioni. Ora è stata lievemente ridotta intorno ai 130 milioni. Se sarà confermata potremo svolgere l'aritmetica: 195 -130 = 65. Può essere dunque 65 il buco? Beh, a tener fede alle parole dei commissari sarà sensibilmente più basso, ma non sappiamo di quanto.
Ovviamente parliamo di buco storico, cioè quello che paradossalmente potremmo far risalire ad un periodo compreso tra il 1861 e il 2011.
In aggiunta la legge consentirà ai Commissari di tagliare i crediti vantati e quindi di pagarli assai meno rispetto al valore richiesto. Quindi di quanto è il buco? Lasciò a chi è stato attento e ha seguito il discorso a divertirsi con le ipotesi. Fornisco un piccolo aiuto: 216 non solo è sbagliato, ma non è neppure "fuochino", anzi purtroppo è acqua alta.

 

Piercarlo Fabbio

Presidente Gruppo PDL

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria