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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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14/03/2013

AMIU: come ti raggiro i lavoratori

La storia di una clausola sociale che rimetterebbe a posto molte questioni ove venisse applicata, ma la giuntarossa vuol invece disfarsi dell'azienda?

   

AMIU: come ti raggiro i lavoratori

Che cos’è una clausola sociale? E’, a tutti gli effetti un patto vincolante, fra soggetti che hanno diversi compiti e responsabilità, ma identici obiettivi rispetto al futuro di una qualche loro esigenza. Nel nostro caso la “clausola sociale” per AMIU, sottoscritta dal Sindaco pro-tempore (in allora il sottoscritto), dall’assessore Luciano Vandone, dal Presidente del Consorzio di Bacino, Piercarlo Bocchio, dalle forze sindacali: FP-CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti, Fiadel e Sin.Pa, UGL il 6 dicembre 2010, prevedeva esplicitamente che nel caso il Comune di Alessandria, ovvero il Consorzio di Bacino o altro Ente dovessero emettere un qualsiasi regolamento, delibera, bando di gara, capitolato speciale o ogni altro atto finalizzato a regolamentare l’eventuale passaggio del personale dipendente di AMIU, anche mediante ri-affidamento alla stessa società AMIU, oppure per cambio di gestione, per affidamento, per avvicendamento di impresa o ancora subentro di altro soggetto giuridico di qualsiasi natura, comprese le Associazioni Temporanee d’Impresa (ATI), dovessero essere integralmente recepite e rispettate (pena esclusione dal procedimento) le salvaguardie per il personale dipendente, contenute in 7 precisi punti. I più importanti erano il riconoscimento e il mantenimento dei livelli occupazionali in essere, nonché quello dei livelli di inquadramento professionale raggiunti e della relativa anzianità e, per finire, il mantenimento dei contratti a tempo indeterminato.
Era una vittoria del Sindacato, che così garantì l’occupazione e i livelli economici raggiunti dai dipendenti AMIU e dell’Amministrazione Comunale che poteva iniziare il percorso di cosiddetta privatizzazione prevista dalla legge. Il documento venne trasfuso nel bando di gara per la concessione del servizio che venne espletato nel dicembre 2011 e che vide un vincitore: AMIU spa, una newco (nuova società) costituita da AMIU per il 51% e IREN per il 49%.
La maggioranza dunque rimaneva pubblica, ma anche IREN era una società pubblica, in quanto i proprietari sono Comuni. L’idoneità a partecipare alla gara come se fosse un privato era fornita dal fatto che IREN si era già sottoposta ad altri bandi in Italia per l’acquisizione di quote di aziende pubbliche. Praticamente un’azienda pubblica che la legge riconosceva come fosse privata. A ciò si aggiunga che il Comune di Alessandria avrebbe affidato la concessione per i servizi che la vecchia AMIU già svolgeva dietro pagamento di un canone di oltre 2 milioni di euro l’anno e che il bando prevedeva che le aziende partecipanti avrebbero versato circa 15 milioni di euro sotto forma di canoni anticipati per un certo numero di anni. La concessione sarebbe durata vent’anni e quindi l’introito per il Comune sarebbe stato di oltre 40 milioni di euro.
Tutto questo, che peraltro era già giunto a definire la nuova società, il nuovo Consiglio d’Amministrazione, i nuovi amministratori, nelle more del perfezionamento dei contratti, è stato inopinatamente sospeso e poi annullato dalla nuova Giunta con due delibere “mal” assestate il 7 giugno 2012 e il 13 settembre 2012, in cui, oltre a rinunciare alla nuova società, si rinunciava d’un botto ai 15 milioni di euro, subito, e ai 40 nel tempo. Per quale ragione? Per “sospetta illegittimità”, peraltro non basata su una reale motivazione (e non poteva essere diversamente vista la natura stessa del “sospetto”), ma su un fumoso ragionamento che è sembrato ai rari lettori della delibera più un modo per sbarazzarsi di ciò che aveva fatto la Giunta precedente che un vero atto di buona amministrazione a tutela del patrimonio comunale. La si chiamerebbe “mala gestio”, però deliberata con eleganza.
Perché, non a caso, le difficoltà di AMIU, che aveva ormai risolto i suoi problemi di prospettiva, sono rimasti e si sono ingigantiti mese dopo mese, grazie alla splendida azione riformatrice della nuova Giunta, incapace finanche di pagare in tempo gli stipendi e che ha portato, più di una volta, i lavoratori AMIU ad intraprendere azioni clamorose di protesta con gravi conseguenze per i cittadini che, attraverso la TIA, pagano totalmente il servizio.
Ci troviamo di fronte, dunque, a decisioni politico-amministrative che tendono ad andare in questa direzione: i sindacati non volevano la privatizzazione e si troveranno a subire l’affidamento temporaneo del servizio ad un’azienda privata, senza importanti garanzie di trasparenza e di affidabilità; i lavoratori volevano mantenere inalterati i livelli di occupazione e quelli retributivi, e si ritroveranno licenziati e forse tutti riassunti (vedremo come); la passata Amministrazione intendeva rendere onerosa la concessione e questa prospettiva rischia di allontanarsi o non più ripetersi, intanto si è creato un danno di oltre 40 milioni di euro; una gara si farà, ma ci vorrà tempo, quasi un anno, e le condizioni saranno favorevoli come quelle frettolosamente annullate?
In questo clima recuperiamo la “clausola sociale” esposta poco sopra, che ha valore anche nel caso di cambio di gestione o di subentro di altri soggetti e che quindi va applicata. Non lo si vuol fare? L’Amministrazione ritiene che sia improponibile? Intanto deve convincere i sindacati o ritirarsi unilateralmente dall’accordo. Poi almeno ne scriva una migliore e la sottoscriva con i sindacati, anche se io conosco solo un miglioramento, cioè che i lavoratori possano essere ancora più garantiti. Non mi pare che questo sia fin qui stato il percorso della nuova Giunta e del suo Sindaco, visto che, praticamente nel silenzio generale, circa 40 persone sono già state licenziate da AMIU, immediatamente dopo le elezioni. Pacta sunt servanda.



Piercarlo Fabbio
Presidente PDL
Comune di Alessandria


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