A carte scoperte 26 - 30 settembre 2011

La rubrica del sindaco Fabbio su Il Piccolo

Via Montegrappa: quando non si sceglie la semplicità

Est modus in rebus, dicevano i latini, intendendo con ciò dire che c'è un modo appropriato per fare ogni cosa. Non sempre succede e anche questo è umano.
Porto ad esempio due modesti interventi sui marciapiedi di un tratto di via Montegrappa, che, una volta segnalati, si ripristineranno in tempi brevi se già non lo si è fatto. Perché i buchi per le strade non ammettono né dibattito, né chissà quali posizioni politiche: vanno chiusi e basta. L'unica complicazione è data dal fatto che occorre organizzare un servizio permanente, efficiente e che possa intervenire in tempi rapidi. Quest'anno abbiamo costituito un nucleo di "tappabuchi", che ogni giorno segue le varie indicazioni di concittadini e opera di conseguenza. A ciò si aggiungano il lungo lavoro della macchina tappabuchi dell'Amag, che ha ininterrottamente lavorato per mesi da febbraio in avanti, e le asfaltature complete delle strade e dei marciapiedi. Certo, l'opera è lunga, continua e laboriosa, ma ha già dato frutti in tempi brevi. Di ciò moltissimi concittadini se ne sono accorti e ce ne hanno dato atto.
Ritorno in via Montegrappa. Posso comprendere che sia frustrante non vedere realizzati i propri voleri, in tempi ragionevoli, ma è certo che i concittadini troveranno sempre nel Comune un alleato e non un avversario. O almeno sembra dalle parole che usa. Sono stato infatti chiamato in causa perché, essendo andato a visitare gli anziani ospiti della Casa Basile, in occasione della riapertura - dopo anni - del giardino di via Tortona e, nel frattempo a fare un sopralluogo sull'area giochi vicina, che è stata completamente ristrutturata, oltreché a controllare la riasfaltatura dell'ultimo tratto della medesima via Tortona, da poco realizzata, non mi sarei accorto di una scrostatura in corrispondenza di un passo carrabile in un'altra via, seppure parallela.
Eppure qualcuno degli abitanti della via ha comunicato a tutta la città, tramite stampa, di essere stupito di tale deficienza d'indagine.
Portiamo pazienza, anche se c'è dell'altro. Il simpatico estensore della missiva - che deve pure aver perso un po' di tempo a scrivere così alati concetti e così pregnanti domande sulla vista del primo cittadino - continua con l'immancabile autodichiarazione dei redditi ("paghiamo regolarmente le tasse") e con una frase conclusiva che deve essere costata altrettanta fatica, ancorché non si comprenda bene.
Perché di fornire alla cittadinanza notti sempiterne di luna piena (paradisi per licantropi) l'amministrazione comunale non è capace, ed i poveri Led - per i quali Alessandria è stata all'avanguardia in Italia per la pubblica illuminazione - non si capisce che colpa abbiano e per quale ragione debbano essere messi da parte... in favore di che non si sa, ma le vie del buon senso ogni tanto prendono direzioni a me sconosciute ed incomprensibili.
Rimane l'esercizio del mugugno e l'accenno di satira politica, che sempre apprezzo come segno marcato dell'alessandrinità. E che siamo poco latini lo sapevamo già.

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria