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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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24/11/2011

A carte scoperte 23

Alessandria e il dolce. Dal Deco alla carta di Matera firmata con la CIA

   

A carte scoperte 23

A carte scoperte 23 – 9 settembre 2011

 

La rubrica del sindaco Fabbio su Il Piccolo

 

Denominazione d'origine alessandrina

 

Qualche giorno fa ho firmato con il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, Carlo Ricagni, la cosiddetta Carta di Matera. È un insieme di impegni a favore dell'agricoltura che molti Sindaci stanno sottoscrivendo.
Bene, una delle questioni che la "Carta" pone, è quella del rapporto tra cibo e territorio.
Un lungo tragitto contraddistingue la città di Alessandria in rapporto a questo tema rilanciato dalla CIA, ma penso anche ben chiaro ad ogni organizzazione agricola.
I primi vagiti si ebbero alla fine degli anni Novanta del secolo scorso e agli albori del nuovo millennio attraverso una collaborazione stretta fra Comune di Alessandria, Stati Generali della città e Coldiretti.
Con una manifestazione ogni anno in Piazzetta della Lega, si iniziarono a definire questioni determinanti che poi sfociarono nell'individuazione del Deco per alcuni prodotti, sostanzialmente legati al settore dolciario artigianale.
I titoli di quegli incontri, peraltro molto partecipati, la dicono lunga sugli obiettivi che ci si poneva: C'era Una volta oggi; Rubando nella pentola della nonna; La salute viene mangiando.
Così qualche anno dopo, i cannoli di Zoccola, la polentina di Marengo di Bonadeo, i Baci di Gallina, gli amaretti di Rolando, fino ad arrivare ai mandrugnin di Giraudi, senza dimenticare i farciò, i gallinotti al rum, il lacabon, i meardini, i nugatelli, la tartufata, la torta albanese hanno costituito una task force imbattibile del gusto alessandrino. La sapiente regia di Paolo Massobrio servì a collocare il riconoscimento in una cornice di ragionamenti, che ancora oggi sono validi e che riguardano la personalità della gente di una comunità, prima ancora della maestria nel confezionamento di questi prodotti.
Non a caso ho ripreso il discorso al Meeting di Rimini proprio con Paolo per verificare un allargamento della Deco (un marchio di identità e di qualità locali) a qualche altro cibo tipico: i rabaton, i salamini del Mandrogn o gli agnolotti con qualche variante alessandrina per il ripieno (dolce contro salato?), tanto per fare qualche esempio.dimenticare
Come al solito "tutto si tiene" e così la Carta di Matera non ha fatto che rimarcare questa necessità a chilometri zero, per scoprire ancora di più la nostra identità.
Del resto proprio Settembre fu il mese di quegli incontri di fine millennio e lo stesso mese mi porta ancora a ragionare sul tema: gusto, cibo e territorio. Un modo per dare ulteriore impulso al rilancio della nostra città, cercando aspetti di sicura qualità tra le pieghe della nostra cultura popolare.

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria