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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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23/11/2011

A carte scoperte 21

Ce la farà Alessandria ad uscire dalla crisi? Alcune buone ricette sono già nel piano strategico di sviluppo. E la logistica è su ogni altra cosa

   

A carte scoperte 21

A carte scoperte 21 - 26 agosto 2011

 

La rubrica del sindaco Fabbio su Il Piccolo

 

 

Alessandria e la crisi: ne uscirà?

 

Io sono da sempre ottimista sulle capacità di Alessandria sul piano dello sviluppo e del rilancio economico. Penso di avere fondate ragioni per esserlo.
Innanzitutto perché la città non ha ancora sfruttato del tutto il suo luogo. Sì, la crescita c'è stata, probabilmente utilizzando i cicli economici favorevoli che di decennio in decennio, dal dopoguerra ad oggi si sono susseguiti, ma un'intensa azione di marketing territoriale non vi è mai stata.
Mi è sembrato che molto sia successo per un inciampo, senza un'adeguata preparazione e soprattutto senza una capacità di programmazione che sia passata attraverso una elaborazione congiunta delle forze vive della nostra comunità, insieme con le classi politiche che si sono succedute al governo della città. Forse il periodo più concreto, da questo punto di vista, è stato quello di fine anni Sessanta del secolo scorso, quando il centrosinistra (di allora, cioè Dc e PSI) fece della programmazione uno stile di governo. E qualche prospettazione di allora ha trovato solo da pochi mesi la piena realizzazione: penso ad esempio alla tangenziale, pensata proprio allora da Magrassi e da Castellani, che ha dovuto attendere circa quarant'anni per essere completata.
Bene oggi ricorrono nuovamente le condizioni per un momento magico: il Piano Strategico di sviluppo ha confezionato un bel bouquet di idee - alcune già in fase di realizzazione - che costituiscono ben più di una traccia di come si deve muovere la città nell'immediato futuro. Probabilmente si sente già la necessità di innovarlo e aggiornarlo, ma ciò costituisce un ulteriore dimostrazione della grande capacità elaborativa che la nostra comunità ha saputo mettere in pratica.
Bene, tra le cose dedicate al luogo cosa c'è da recuperare? Innanzitutto la vocazione logistica della città. Ci sono due sedi da considerare: l'area di San Michele, che attende un piano per essere sfruttata fino in fondo da insediamenti logistici. Effettuati i cambi di destinazione d'uso necessari, attraverso adeguati strumenti urbanistici, l'amministrazione comunale sta verificando la possibilità che privati intendano investire su quel sedime per creare una grande piattaforma logistica, probabilmente orientata al trasporto su gomma. Ma c'è un'altra opportunità. È quella legata al rilancio dello scalo merci. Siamo ormai al secondo protocollo d'intesa, ma le Ferrovie stentano ad investire seriamente sull'impianto, che va trasformato in una piattaforma multifunzionale orientata alla logistica su ferro e ad essere hub retroportuale di Genova e di Savona.
C'è ancora tempo per attendere? L'attuale congiuntura economica non crea le condizioni per investimenti decisi e corposi. Ma Alessandria sta in cima ai pensieri di coloro che, ove la situazione si sbloccasse, sarebbero in grado di destinare risorse economiche ingenti (non meno di cinquanta milioni di euro) per il rilancio dello scalo merci.
È uno solo degli esempi del recupero che Alessandria può fare, pure in tempi di crisi, avendo tra le sue carte, ancora in mano le migliori. Buona ripresa.

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria