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Sabato 10 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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13/10/2011

A carte scoperte 17

Tra ZTL e ricordi del fiume Tanaro. A colloquio con Nizza, pescatore di un altro tempo

   

A carte scoperte 17

A carte scoperte 17 - 22 luglio 2011

 

La rubrica del Sindaco Fabbio su "Il Piccolo"

 

Isole pedonali

 

Le aree pedonali urbane sono sempre state ostiche da far digerire: piacciono ai cittadini, ma non a tutti quelli che si vogliono recare con l'automobile il più possibile vicino al negozio scelto o ad altro luogo; non piacciono, sulle prime, ai commercianti che si vedono sottrarre flussi potenziale di clienti motorizzati, salvo poi ricredersi quando si prende atto che colui che passa a piedi davanti alla vetrina la riesce almeno a vedere e casomai è lì per fare shopping e non per passare oltre; piacciono agli ambientalisti che sperano di ridurre inquinamenti su larga scala, sottraendo piccolissime porzioni di città al traffico automobilistico, anche qui salvo poi verificare che ultimamente i flussi veicolari è meglio diluirli su ampie superfici, piuttosto che concentrarli a ridosso dei centri.
E queste sono solo alcune delle motivazioni che stanno alla base di decisioni difficili, che raramente i pubblici amministratori assumono per evitare guai comunicativi.
Eppure basta poco per invertire la tendenza e raccogliere molti più consensi di quelli sperati. È successo con la prima piccola parte della ripavimentazione di via Urbano Rattazzi (un atto dovuto nell'anno del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia). Piaciuta, ha subito ingenerato la richiesta dell'istituzione di un'isola pedonale almeno per un segmento della giornata. Ci stiamo studiando con i nostri tecnici, perché è veramente possibile, anche pensando ad una sorta di prolungamento della bellissima via Bissati, magari sostituendo i troppo diffusi paletti con fioriere che rendano ancora più piacevoli la via e il suo percorrerla.


Nizza, il Tanaro e il ponte

 

Il giorno in cui abbiamo posato la prima pietra del nuovo ponte Meier, ho avuto la fortuna, al termine della cerimonia, di scambiare quattro chiacchiere con "Nizza" un anziano pescatore di Tanaro. Nizza ha novant'anni, ma ha ricordato con precisione quando con il suo burcén (adesso che mi sovviene non gli ho chiesto se màsc o fimèla, ma poco conta) saltava la briglia sotto il ponte e passava da una parte all'altra del corso d'acqua.
Un salto consistente di circa due metri e mezzo, anche se dall'alto non sembra. Ci vuole perizia e coraggio e Nizza, infatti, mi ha detto che lo faceva anche per dare spettacolo per coloro che, affacciati alle ringhiere o ai parapetti, guardavano la vita sul fiume.
E poi i pesci e le loro varietà: carpi, quajaster (cavedani), tinchi, strìc (lasche), anguili, avanot, arbureli, barbi, fino alle mitiche cìpie (alose cheppie), che venivano a morire proprio sotto il ponte, incapaci di risalire la corrente e saltare - come Nizza - la briglia. Un modo di intendere il rapporto tra uomo e fiume molto diverso e che oggi non c'è più. Specie dopo la modifica al progetto originale del Meier che presentava due piazze a quota zero che avrebbero consentito una reale fruizione del corso d'acqua. Ma anche su questo particolare non mi sono messo ancora il cuore in pace e chissà che domani non si possa realizzare ciò che oggi è impedito. Sarebbe un po' come inaugurare un murrazzo alessandrino, del tutto originale.

 

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria