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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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29/08/2004

Lobbi: si rinnova il contratto, ma…

Altri vent'anni di locazione per il Gruppo sportivo Lobbi, sanando 130 mila euro di opere effettuate senza autorizzazione e riproponendo vecchie modalità per la gestione dei Centri Sportivi Comunali.

   

La sbadata frettolosità con la quale la Giunta di centro-sinistra del capoluogo ha rinnovato il contratto di locazione con il Gruppo Sportivo Lobbi - per i prossimi 20 anni - del centro sportivo comunale di via Passalacqua apre più di un fronte di riflessione. Intanto la formula. I centri sportivi comunali - praticamente presenti in ogni frazione - sono normalmente gestiti da società sportive di "volontariato" che, oltre a garantire l'utilizzo dei soci e dei cittadini (paganti) degli impianti, svolgono attività sportiva. Se ne deduce che l'interesse primario di un Gruppo Sportivo come quello di Lobbi stia nel favorire il più possibile l'attività sportiva delle squadre e dei soci del centro. Poco dovrebbe interessare, in sé, la gestione del Centro Sportivo. Molto, dovrebbe interessare l'accesso agli impianti degli sportivi. Nel corso del tempo, però, il fardello che il Comune ha caricato sulle spalle degli affittuari (nel caso di Lobbi, il contratto di locazione è durato dal 1986 ben 18 anni all'incredibile costo di 5000 lire, cioè € 2,58 all'anno) è sostanzialmente stato quello della gestione. Un peso improprio che le varie associazioni di "volontariato" si sono accollate, più di una volta confondendo il senso ed il significato della proprietà pubblica della struttura e della gestione privata, ma trasformando le potenzialità implicite in un'operazione a costo zero con le redditualità che si possono realizzare: affidamento in gestione di bar, ristoranti, affitto degli impianti a singoli o gruppi di cittadini, realizzazione di manifestazioni, feste e altro ancora. Ciò ha consentito - con procedure estremamente semplificate dal punto di vista fiscale o dei bilanci societari - di svolgere la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Ovviamente il Comune non è stato scevro dall'intervenire con cospicui contributi sia per iniziative, sia per ristrutturazione o nuove costruzioni di impiantistica. A Lobbi, per esempio, nel momento in cui il Comune rinnova la convenzione, incamera oltre 130 mila euro di nuove strutture (fabbricati per deposito attrezzature, palco orchestra per la pista da ballo, tribuna spettatori, copertura del campo da tennis e via di seguito) ed obbliga il Gruppo Sportivo ad opere di messa a norma - per esempio mancano gli accessi per i portatori di handicap - per un totale di 30 mila euro. Chi vuole enfatizzare questi processi in senso positivo evidenzia il grande ruolo del volontariato e il suo impatto sullo sviluppo dei centri sportivi comunali come motore di aggregazione sportiva e sociale. Non nego neppure io questo ruolo, ma che c'entra con la gestione dei Centri? E, comunque, il Comune contribuisce in modo sostanzioso (economicamente e con attrezzature) al felice raggiungimento del pareggio di bilancio dei Centri. Ecco, il problema sta qui, cioè nella formula scelta, dicevo all'inizio, datata e più consona a modelli di società di fine secolo, piuttosto che orientata ad un vero sviluppo dell'attività sportiva. Occorre, invece, dividere le azioni: da una parte l'accesso agli impianti degli sportivi e, dall'altra, la gestione economica dei centri. Per questo è possibile che una ventina di centri sportivi comunali possano costituire un ottimo patrimonio da gestire con professionalità e correttezza amministrativa, utilizzando modalità diverse: dall'assegnazione a partecipate multifunzione come l'Aspal, alla creazione di una società ad hoc, fino all'esternalizzazione di tali servizi pubblici locali. Insomma occorrerebbe studiare qualche formula più interessante di gestione. Cosa che la Giunta non ha fatto e, nel tentativo "interessato" di tirare a campare, ha invece pensato bene di ri-bloccare una situazione per altri vent'anni, peraltro sanando, senza colpo ferire, la costruzione di 130 mila euro di opere, realizzate senza richiedere preventive autorizzazioni patrimoniali ed edilizie, ma incassando contributi pubblici. Provi un cittadino od un imprenditore a rapportarsi nello stesso modo con il Comune e veda che effetto che fa. Ah, alla prossima… Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria