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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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16/07/2011

A carte scoperte 10

Tra dossi ed eccobus, molti problemi che rilevano i cittadini stanno nel traffico, anche se è poco. Pare un'atavica ritrosia a muoversi in un ambiente considerato ostile: cioè la strada

   

A carte scoperte 10

A carte scoperte -
10 - 6 maggio 2011


 


La rubrica del
Sindaco Fabbio su "Il Piccolo"


 


 


Dossi o passaggi
pedonali rialzati?


 


Tutte le volte che si
sceglie un sistema di riduzione della velocità su strade urbane, immediatamente
si scatena la discussione e ci si divide in modo manicheo fra favorevoli e
contrari. Anzi, un po' come per la Nazionale tutti si sentono commissari
tecnici, per il traffico tutti si reputano preparatissimi traffic manager.

È successo per un modesto passaggio pedonale rialzato che è stato installato da
ATM in via Casalbagliano, peraltro richiesto più volte e a gran voce da
moltissimi abitanti della zona, preoccupati per la velocità che i veicoli
raggiungevano in quel tratto di strada.

Al di là del fatto che un cittadino mi ha fatto giungere un reclamo sul come,
quando e perché si devono installare dossi prendendo una sonora cantonata, in
quanto un passaggio pedonale rialzato non è equiparato ad un dosso dall'art. 179
del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, ma ad uno strumento
utile, oltre che a ridurre la velocità dei veicoli, a migliorare le condizioni
di sicurezza dei pedoni durante l'attraversamento della sede stradale.

Dopo di che so benissimo che ogni alterazione nel manto stradale, sia esso un
buco, sia essa una sopraelevazione finisce per disturbare chi risiede nei pressi
dell'apparato. E di ciò sono ed erano consapevoli coloro che chiedevano a gran
voce un mezzo del genere. Peraltro ho chiesto agli uffici competenti di
predisporre l'installazione di un secondo passaggio pedonale rialzato.

Essendo poi un dispositivo rimovibile, come d'accordo con i concittadini, ove
fosse ineluttabilmente insopportabile la sua presenza, fra qualche mese potremo
senz'altro toglierlo e spostarlo in qualche altra parte di città ove si rendesse
necessario.




 


Ecco il bus!


 


Penso che il servizio
di autobus a chiamata sia stata una delle più interessanti innovazioni di ATM,
ma anche quella che continua a creare non poche polemiche, alcune di esse assai
speciose. Intanto ci tengo a dire che un autobus a chiamata non è un taxi e non
deve svolgere la stessa funzione. Peraltro anche il taxi è un servizio pubblico
pure se condotto da attori privati.

Bene, perché è stato istituito "eccobus"? Semplicemente perché le zone servite
erano a domanda debole, cioè troppo pochi prendevano l'autobus di linea. Ma il
nuovo sistema costa di meno di una linea tradizionale? Tutto compreso no, cioè
se si considera anche il costo, ad esempio, del call center, ma "eccobus" ha un
vantaggio: riesce a servire molte più vie, strade e quindi fermate, rispetto ad
una linea tradizionale che tende a percorrere le direttrici principali. In più
se volessimo che un autobus di linea tradizionale aumentasse la frequenza dei
passaggi, allora sì che i costi crescerebbero decisamente e non sarebbero più
equiparabili a quelli di "eccobus". Ma quali criticità ha il nuovo servizio?
Nelle ore di punta non riesce sempre a esaudire tutte le richieste, mentre nei
momenti di calma tende ad essere sovradimensionato. Cosa fare dunque?
Sostituirlo con le vecchie linee tradizionali? La ricetta non è questa, ma
quella di potenziare il servizio nelle ore di punta. Ciò obbligherebbe ad una
maggior flessibilità organizzativa ATM, ma garantirebbe un servizio
costantemente in sintonia con il fabbisogno degli utenti. E non è detto che un
aumento di "eccobus" circolanti in alcune ore significhi necessariamente
incremento di costi. Il trucco sta nella flessibilità. Giro ad ATM il problema.


 


 


Piercarlo Fabbio

Sindaco di Alessandria


 


 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria