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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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25/07/2004

Il programma di Filippi
tra latifondismo e antitrust!

La Provincia vuole governare anche il mercato. L'unica cosa da non governare? L'immigrazione. E se il documento fosse riscritto secondo il dettato normativo?

   

"Quale "provincia grande e unita" vuole governare Paolo Filippi? E tale "governo" rispetta le competenze oppure travalica compiti e bon ton di un pubblico amministratore locale? Queste domande ci facciamo alla vigilia dell'importante dibattito che sancirà, in Consiglio Provinciale, l'adozione di un programma di mandato, valido fino al 2009. Il centro-sinistra, del resto, affida molte delle sue speranze ad un programma che, se è vero che gli ha permesso di vincere le elezioni, presenta più di una contraddizione, oltre ad esasperate mediazioni fra scopi diversi dei partiti alleati. Una cosa pare più stagliata delle altre: quella di dichiarare, con una certa ripetitività, che la Provincia intende governare. Ora sapete tutti la storiella del tizio che, continuando a dire di essere lui a portare i pantaloni in casa, di fatto confermava di essere succube della moglie. Bene, la stessa cosa succede alla Provincia. Nel suo programma si definisce ad ogni piè sospinto che si governerà questo e quello (anche quando i poteri per farlo non ci sono). Si fa la voce grossa, insomma, perché si è sottomessi ai veti incrociati dei partiti che compongono la famigliola sorridente del centro-sinistra. Qualche caso non guasta. La maggioranza provinciale vuole, per esempio, governare le "grandi dinamiche di sviluppo legate alla posizione strategica di Alessandria tra il Mediterraneo e l'Europa (sic)": E forse è già un po' troppo. Ma c'è di meglio. Vuole "mantenere uno stretto governo pubblico dei terreni e dei processi di insediamento, al fine di evitare la costituzione di posizioni dominanti". Un compito da latifondisti o da antitrust, cioè da authority. In Italia già c'è, ma immaginatevi quanto è bello rifare ciò che già altri stanno facendo egregiamente e cioè tutelare la concorrenza, quindi il mercato e le sue regole: intese, abusi, concentrazioni (appunto). E in quest'ultima occasione si legge, ancor più che da altre parti, la scarsa adesione al principio di sussidiarietà che dovrebbe informare tutto il documento e che, invece, viene regolarmente negato. Non contenti di voler governare l'ingovernabile, ecco che il "governo" della cosiddetta questione del "terzo valico" ferroviario diventa un altro elemento politico da amministrazione militante che si schiera apertamente contro le leggi obiettivo. Istituzione-Provincia contro Istituzione-Stato! Ebbene, tra tante azioni di governo, ve n'è una che, al contrario, non si deve fare. È la questione dell'immigrazione, che non deve essere assolutamente governata, ma ritenuta una risorsa da valorizzare nel quadro della società multietnica. Poco più avanti, leggendo il documento, si saprà anche il perché. La ragione risiede nelle politiche discriminatorie e xenofobe della destra al Governo romano. Un vero fondo di bottiglia contrabbandato per buon vecchio dirigismo di stampo sovietico. Peccato, dunque, che si voglia intervenire in ciò che non tocca e si finisca per evitare ciò che è di competenza con la scusa che la Provincia di centro-sinistra si vuol mettere di traverso ai Governi nazionale e regionale. Governare, e sul serio, è tutt'altra questione. E forse se il programma fosse riscritto in un'ottica più rispettosa del dettato normativo, non sarebbe una cosa così campata in aria." Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria