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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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01/03/2011

Alessandria è una novità. Basta saperla leggere

Un articolo del sindaco Fabbio che spiega l'impiego di nuove tecnologie già nella città di oggi

   

Alessandria è una novità. Basta saperla leggere

Non sempre il rapporto tra tecnologia e città è così eclatante ed evidente. Sappiamo che è una relazione naturale, quotidianamente in divenire, ma non di frequente siamo consapevoli della sua complessità. Diciamo pure che le Amministrazioni municipali non costantemente si accorgono del problema. Preferiscono lasciarsi governare da ciò che dovrebbero guidare e non fanno scelte in questa direzione, che non siano già quelle che sviluppa per proprio conto la società.
Diverso, fin qui, è invece stato il nostro atteggiamento. Sappiamo che la tecnologia può aiutare la città su innumerevoli versanti e quindi occorre esserne convinti e scegliere operativamente gli apparati che possono migliorare la qualità della vita, il decoro, il fatturato della comunità alessandrina. In altre parole significa intervenire su due livelli: premesso di essere orientati positivamente all’immissione di tecnologia in città, da una parte occorre dotarsene, dall’altra vigilare affinché quella immessa nell’ambiente urbano non sia cattiva, ma buona.
Facciamo qualche esempio. Nel comparto energetico fino a qualche anno fa il metano era l’unico componente di cui si teneva conto. Di per se stesso era già un miglioramento notevole rispetto agli altri combustibili fossili quali il carbone o i sottoprodotti del petrolio. Occorreva però fare un passo in avanti: cercare di produrre energia con fonti rinnovabili a filiera corta e andare verso la progressiva trasformazione dell’approvvigionamento di città. Affidato all’AMAG il compito – concorrendo ad un vecchio disegno operativo che negli anni Ottanta venne dichiarato ma pochissimo perseguito in seguito, cioè che il Comune diventasse sempre più il regista e le aziende partecipate gli attori – fra pochissimo registreremo i primi vagiti di questa politica. E il caso del cosiddetto “turbo espansore”, che, al di là della sua spiegazione tecnica, è un impianto che ci consente di realizzare energia da fonti rinnovabili e utilizzare a fondo le colture agricole della piana alessandrina. Governare questo fenomeno significa che saremmo i primi, o tra i primi in Italia, a concretizzare questa realizzazione e ad ottenere energia pulita da utilizzare, per esempio, per alimentare colonnine elettriche che servano a “fare il pieno” ai veicoli dell’ultimissima generazione, con indubbi vantaggi per l’ambiente e per il portafoglio degli automobilisti. E’ solo un esempio, come detto, ma che è stato anticipato dalla scelta strategica di illuminare la città con i led. Partiti, primi in Italia (altro record) con la sostituzione degli apparati tradizionali con quelli a led in corso Lamarmora e corso 100 Cannoni, scelto di inserirli nella riqualificazione di corso Acqui, in attesa che appaiono in corso Roma, decine di via ne sono state dotate ed ora l’illuminazione cittadina, nel suo complesso, sta migliorando, così come il conseguente risparmio energetico.
A ciò si potrebbero aggiungere gli apparati tecnologici che consentono di tritovagliare o pressoestrudere i rifiuti urbani oppure quelli per il loro trattamento e trasformazione in ammendanti o combustibili messi in opera e realizzati presso l’impianto di Castelceriolo. O ancora la ricerca e l’acquisto di macchine operatrici speciali per la pulizia delle pavimentazioni di pregio. Rimuovono chewing-gum, scritte su monumenti e pareti, puliscono fregi in bronzo, lavano i graniti o il porfido liberandoli dalla patina del tempo e dell’uso. L’AMIU se ne è dotata e sta svolgendo, con successo, le prime azioni di pulizia particolare in alcune zone della città. In piazza Ceriana molte scritte sono state rimosse dai muretti degli arredi urbani, in piazzetta della Lega si restituirà ad un decoro accettabile l’area dopo lo scempio fin qui condotto da maleducati e persone dallo scarso senso civico.
Così come la sicurezza delle nostre strade passa attraverso dispositivi che consentono di migliorare gli interventi di manutenzione del manto di asfalto. L’ormai definita “macchina tappabuchi”, in esercizio da poco meno di 20 giorni, ci ha consentito di trovare un metodo per il quale anche d’inverno e fin che fa freddo potremo intervenire sugli asfalti con più probabilità di successo rispetto al passato. Qui la novità non sta nella tecnologia, ma nella tattica di utilizzare in contemporanea tecniche tradizionali e di coordinarle fra loro: riquadratura, fresatura, emulsionatura, bitumatura, rullatura.
E se questi sono solo alcuni degli esempi possibili – si pensi all’ITC di imminente sviluppo o alla videosorveglianza con telecamere collegate alla control-room attraverso le autostrade in fibra ottica di cui la città, giorno dopo giorno si sta dotando e che potrebbero anche far viaggiare i dati di aree urbane a Wi-FI o all’utilizzo di rifiuti per la produzione di energia – non possiamo scordarci dell’altro “corno” del ragionamento: come utilizzare al meglio la tecnologia che la società si troverà ad utilizzare in quanto proposta da questo o quel produttore. Un altro esempio? Quando le auto saranno dotate di apparecchi ricetrasmittenti potremo diramare informazioni agli automobilisti sullo stato delle strade in città, sul numero dei parcheggi disponibili, sulle offerte commerciali o sui ristoranti e le loro proposte. Chissà quanto tempo ci si metterà? Non molto visto che da tre anni la nostra amministrazione attende che alcuni operatori delle telecomunicazioni ed un costruttore di automobili mettano a punto l’apparato e lo offrano sperimentalmente al Comune.
L’importante per noi è essere pronti e consapevoli, come quando firmammo il protocollo Itaca per favorire la costruzione di case passive, cioè che non utilizzano energia esterna per il loro funzionamento, e decidemmo di dar corso a “Concerto AL Piano” ed oggi possiamo vantare quasi una ventina di “incappottamenti” di edifici e le nascenti costruzioni delle case a serra nell’area di via della Moisa, nonché una piscina coperta a bassa o nulla energivorità.
Tanto per recuperare l’autarchia in Alessandria, potrebbero ironizzare i più maliziosi? No, per viaggiare nel mondo e con il mondo. Qualche volta in testa al mondo!

 

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria