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Lunedì 4 agosto 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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11/02/2004

Troppi soldi, poche idee!

Il Bilancio 2004 non smette di far credere che il Comune di Alessandria sia ridotto sul lastrico, ma scavando a fondo per esempio si trova una capacità di indebitamento di oltre 600 milioni di euro. Eppure gli aumenti fioccano...

   

In questi ultimi due anni, la Giunta Scagni ci ha bombardati con un messaggio: "soldi non ce ne sono, perché sono stati tutti sprecati prima, quindi aumentiamo le tasse e rifugiamoci sotto coperta, come quando arriva la tempesta in mare aperto". L'idea del maroso è addirittura omerica. Un capolavoro di classicismo letterario. Peccato che questo messaggio negativo poco si armonizzi con la necessità di rilancio che ha Alessandria. È un po' come dire ad un depresso che al peggio non c'è mai fine e che quello che finora ha subito non è nulla confronto a quello che gli potrà capitare. Siamo alla mera istigazione al suicidio metropolitano. Tanto vale cambiare città. Pensavamo che a questa litania, la sindaco-prefica, facesse seguire una comunicazione più ottimistica tipo "passata è la tempesta odo augelli, ecc.", invece ecco l'invenzione - si fa per dire - del "bilancio consapevole" (che ancora non si capisce cosa voglia significare), più aperto al sociale e dove si attua una "controtendenza" sul versante delle tasse. Tasse e oneri d'urbanizzazione Tutto vero? Oppure parole al vento? Vediamo un po'. Per le entrate tributarie l'ICI si contrae dello 0,40 per mille. Considerato che lo scorso anno la Sindaco aveva aumentato l'imposta sulla casa dell'1,2 per mille, gli alessandrini si troveranno a subire, rispetto a due anni orsono, un incremento dello 0,80 per mille. Ma quanto perderà il bilancio per questo minore introito? Cioè quanto incide la riduzione su un bilancio che pareggia a 216,7 milioni di euro? Poco più dell'1 per mille, cioè per circo 380 mila euro. Neppure un segnale! È poi vero che le altre tariffe non vengono toccate? No, se pensate che gli oneri di urbanizzazione subiranno un aumento medio del 25% e per alcune fattispecie costruttive rasenteranno il 40%. Un balzo verso l'alto che in una città come Alessandria, ove il mercato immobiliare già risente del decremento di abitanti, era meglio non innescare. Invece… Si costruirà di meno? Può darsi. Sicuramente gli appartamenti dovranno costare di più e magari la platea di chi potrà permetterseli si restringerà. Anche con l'economia, alcune volte, si fanno interventi che migliorano la qualità della vita delle nostre famiglie. Ma, tanto per continuare con gli esempi, vi saranno ancora aumenti per i servizi cimiteriali e per molti di quelli a domanda individuale l'Amministrazione ha previsto cifre maggiori tra gli introiti ed una copertura, da parte dei cittadini, del 47,26% sulle spese complessive. In aumento le cifre a bilancio per le rette degli asili nido, i proventi dei centri estivi vacanza, quelli della Casa di Soggiorno per Anziani. Plusvalenze, vendita dei beni e spese non permanenti Ma quello che più caratterizza il bilancio 2004 è la manovra sull'entrata. Quello che più svela la bugia di fondo sulla quale si basa la manovra. I trasferimenti statali decrementano - è vero - e qui la lagnanza si fa vibrante da parte del governo cittadino di centro sinistra. Peccato - e non lo si dice - che aumentino in tal misura i trasferimenti regionali, da controbilanciare la contrazione di quelli statali. Ergo la dotazione complessiva dei trasferimenti si accresce (+27.000 euro su 14,7 milioni). Di poco, certo, ma si amplia. In aggiunta il Comune ha deciso, solo per quest'anno, un'operazione di cartolarizzazione senza precedenti. Tremonti non piacerà granché, ma fa scuola e, quatto, quatto viene seguito. Peccato però che la manovra del comune non sia strategica, ma valga solo per quest'anno. Nel 2004, secondo le previsioni, dovranno essere realizzate circa 7,7 milioni di euro di plusvalenze da vendita di immobili e di partecipazioni. E cioè la Giunta si appresta a disfarsi di circa 20 milioni di euro di gioielli di famiglia. Per far fronte a quali spese? Per esempio agli arretrati per il nuovo contratto dei dipendenti - e in questo caso si fa sempre più pressante una razionalizzazione dell'attuale dotazione organica e un immissione nel sistema di forme più flessibili di rapporti di lavoro - oppure gli incarichi per la revisione del Piano Regolatore Generale o, ancora, le spese per manifestazioni connesse alla festa della donna, o, infine, i contributi straordinari per i centri sportivi comunali. Persino la lotta alle zanzare verrà sottesa alla vendita dei beni, così come le spese per l'esenzione del ticket, e il tanto vantato contributo all'ATM per agevolazioni tariffarie a particolari categorie sociali (1,7 milioni di euro). E se non si riesce a vendere? Si farà a meno di molto, forse di troppo. Gli investimenti in un sogno: 674 milioni di euro! Per terminare, cosa succederà agli investimenti? Se non si farà qualcosa per migliorare il rapporti tra previsione di spesa e capacità di realizzazione delle opere, saremo di fronte ad un nuovo libro dei sogni. Nel 2003 furono fissati in 32 milioni di Euro gli investimenti previsti, mentre quelli realizzati furono poco più di un terzo. Ora la Giunta ci riprova: circa 46 milioni di Euro per il 2004 e 115 milioni per il triennio. Sarà ancora un bluff? Molti degli investimenti non realizzati nel 2003 sono stati spostati di un anno. Manca clamorosamente uno stanziamento qualsiasi per il nuovo ponte sulla Bormida. E i parcheggi tanto agognati dovranno attendere ancora. Come quello interrato di Piazza della Libertà, confinato al 2005, anche se i più attenti lo ritengono uno spostamento di comodo. E mentre la Giunta piange miseria, il suo assessore al bilancio, Sandro Tortarolo, snocciola i numeri della capacità di indebitamento del Comune di Alessandria: 674,9 milioni di Euro. Sarà per questo che la Sindaco ha promesso di dare il ben servito al suo assessore non appena votato il bilancio?

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria