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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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21/02/2010

Sicurezza urbana e riforma della Polizia Municipale

Intervento del sindaco Piercarlo Fabbio al convegno tenutosi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, Senato della Repubblica. Le considerazioni del primo cittadino sull'evoluzione del concetto di sicurezza urbana

   

Sicurezza urbana e riforma della Polizia Municipale

Intervento su “La Sicurezza Urbana – Il Ruolo dei Comuni”, Senato della Repubblica, Palazzo Giustiniani, Sala Zuccari - Roma, 16 febbraio 2010

Vorrei rassicurare subito il Garante della Privacy, professor Franco Pizzetti: le telecamere pubbliche del Comune di Alessandria sono segnalate con voluminosi cartelli, quindi è rispettata la necessità del cittadino di essere avvertito quando viene ripreso. È certo che però rimane il problema di come devono essere mappate le telecamere non pubbliche, e di come possono essere interconnesse con il sistema pubblico di control room, in quanto esse sono escluse dal nostro regolamento.
Se queste avessero una funzione di pubblica sicurezza, allora potrebbero essere integrate dalle nostre norme.
Sulla vicenda delle telecamere, devo dire che i Comuni hanno fatto autonomamente passi da gigante, anche se non sono stati granché aiutati dalla situazione economica generale. Hanno messo risorse proprie, hanno pensato che la verifica del territorio si potesse fare anche attraverso questi strumenti elettronici, e non solo con la presenza fisica della Polizia Municipale. Questo ha voluto dire ulteriori spese, ulteriori costi, e impegno della Polizia Municipale nella verifica delle immagini che le videocamere fornivano e nell’intervento immediato a seguito di segnalazioni fatte dai colleghi impegnati nelle control room.
Peraltro, le control room sono attive 24 ore su 24 e quindi presuppongono anche un servizio e una presenza correlati.
Io ritengo che la Polizia Municipale fornisca una sicurezza aggiuntiva, perciò non deve essere inserita nella diatriba tra sicurezza urbana e sicurezza pubblica. È comunque una sicurezza supplementare, purtroppo attuata con strumenti diversi, più deboli rispetto a quelli che possiede chi fa sicurezza pubblica.
È un dato di fatto che, per esempio, il pattugliamento che fanno le polizie municipali non sia assimilabile al pattugliamento che fanno le forze dell’ordine, anche se viene fatto 24 ore su 24 e sullo stesso territorio. Un tentativo di mettere insieme le forze dell’ordine con la Questura di Alessandria, non ha dato finora buon fine perché si trattava di un tentativo del tutto sperimentale e comunque vi era il problema della presenza di una pattuglia automunita della Polizia Municipale, che non aveva le stesse funzioni di una volante di una polizia o di una pattuglia automunita dei carabinieri o della polizia di Stato. Ciò crea disfunzioni, perché non si riescono a coordinare compiutamente le forze.
Per fare un esempio: la città di Alessandria è divisa in quattro zone, potrebbe essere divisa in cinque, in modo da ridurre la grandezza delle aree urbane e garantire, quindi, una maggiore possibilità di sicurezza, ma ciò non è consentito dalle norme. La sicurezza, in generale, ne subisce un detrimento.
Insieme ad altri sindaci, firmatari della carta di Parma, porremo anche questa questione, per vedere se è possibile definire un migliore presupposto di coordinamento.
È chiaro che attraverso le ordinanze, anche con tingibili ed urgenti, la sicurezza urbana si è in qualche modo concretizzata a partire dalla tutela dei beni. A distanza di un anno e mezzo dall’uscita della legge, si è occupata sempre più di quelle azioni che comportano una diminuzione della coesione sociale e della vivibilità all’interno delle nostre aree urbane.
Sporcizia, schiamazzi e disturbo della quiete pubblica sono questioni su cui si apre un ulteriore problema: fino a che punto può intervenire la sanzione amministrativa e fino a dove si arriva con la sanzione penale? Penso che alcuni comportamenti di difformità sociale, possano essere sanzionati amministrativamente pur se sono previste pene dal codice. Si dovrebbe definire una soglia di lievità di quel reato per cui sotto quel limite viene dichiarata la possibilità di sanzionarla amministrativamente. Anche questo è un dibattito aperto e spero che si sviluppi e dia risultati praticabili nella realtà.
Il vice presidente on. Osvaldo Napoli ha discusso anche di sovresposizione dei sindaci rispetto alla sicurezze urbana. In effetti è cosi e molte volte ci viene richiesto di intervenire anche in luogo del Questore, del Prefetto e delle Forze dell’Ordine. I cittadini fanno più facilmente riferimento al sindaco, ma questo ci mette in difficoltà, in parte perché ci carica di aspettative per le quali non abbiamo strumenti di sociale soddisfazione e in parte perché ci troviamo vincolati dalle questioni giuridiche di cui prima vi ho parlato.
Le istituzioni vengono viste dai cittadini come fabbriche di certezze: dobbiamo essere in grado di dire dove sta il bene e dove il male attraverso le ordinanze, l’attività della Polizia Municipale e delle forze dell’ordine.
Non vi devo certo ricordare - ed è un tema che finora non è emerso - che nel momento in cui un sindaco emette un’ordinanza, richiama a sè la forza nel suo complesso, cioè sia la Polizia Municipale, che è il suo strumento immediato, sia le Forze dell’Ordine. Non è che alcuni siano esclusi da questo richiamo. La comunicazione preventiva al Prefetto non è solo per coordinare meglio il tipo di provvedimento, ma anche per comunicare che deve mettere a disposizione di quel dettato la forza, altrimenti il tutto non avrebbe alcun senso e avremmo da una parte la Polizia Municipale che interviene sull’ordinanza che il sindaco ha stilato, e le altre forze dell’ordine che preferiscono evitare l’intervento.
Mi pare che la vicenda della ordinanza sulla prostituzione abbia raccolto anche particolari comportamenti del genere e ciò ha creato nella cittadinanza il sospetto che il coordinamento più volte richiamato fosse una chimera.
Vi ringrazio.

Il sindaco di Alessandria
Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria