Dimensione del carattere 

Sabato 10 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

29/11/2009

Fabbio risponde ai commercianti: perché si paga la sosta nella pausa pranzo

Prima risposta di sette che intendono chiarire alcuni aspetti di una diatriba che non ha ragione d'essere. Tema dopo tema il sito pubblicherà le considerazioni del primo cittadino

   

Fabbio risponde ai commercianti: perché si paga la sosta nella pausa pranzo

Ho ricevuto il 5 novembre scorso, con inusitato ritardo rispetto all’urgenze da voi segnalatemi, una vostra petizione datata 29 settembre.
Esprimete, nel testo, alcune considerazioni di largo raggio (le localizzazioni L2 a Spinetta e in regione Osterietta, peraltro non afferenti a scelte incardinabili nel nostro mandato amministrativo; la sfavorevole congiuntura economica, che, ahimè è ben altro e di più, cioè recessione, la più grave malattia che possa colpire un sistema capitalistico come quello basato sul modello occidentale ormai accettato a livello globale) per poi segnalarmi di non occuparmene, di fatto, ma di rimuovere “gli ostacoli più evidenti all’accessibilità, vivibilità e fruibilità del centro cittadino”.
Mi attengo disciplinatamente alle vostre richieste e a tali rispondo, ritenendo per vostro stesso orientamento, evidentemente sgradite considerazioni che non si riferiscano a queste. Mi permetto di segnalare che trattasi di un errore di metodo assai grave, ma non voglio certo io sottrarvi tempo. Purtroppo se togliete ad amministratore la possibilità di spiegare le sue scelte in un quadro più ampio è come se ad un uomo toglieste l’anima.
Comunque ecco i problemi segnalatimi:
 

a) Eliminare immediatamente la sosta a pagamento nella pausa pranzo. Quando ho iniziato il mio mandato, ho provveduto immediatamente a revocare la ZTL come configurata dalla Giunta precedente, a riordinare la viabilità, a pensare e cominciare a realizzare un piano di asfaltature e ripavimentazioni delle vie del centro (Gagliaudo, Parma, Roma, Tripoli, Machiavelli, piazzetta Lega, e via di seguito), ad individuare condizioni per una migliore disposizione dei dehors e ad incoraggiare un uso più sociale del centro, inteso anche come bene di un certo pregio da mettere a disposizione di tutti. L’azione sulla ZTL aveva tre scopi: migliorare la raggiungibilità con l’auto di molte zone del centro, distribuire su una superficie più vasta la produzione di inquinanti che comunque le automobili conducono (operazione che ci ha consentito in un solo anno di rientrare nei parametri medi europei, nonostante la nostra allocazione in Pianura Padana), rendere, attraverso la tariffazione, scoraggiare la permanenza nel centro dei veicoli a combustione (elettrici e ibridi non pagano alcunché), ritenendola inutile alle attività economiche. Insomma più rotazione e meno permanenza incoerente. C’è di più. Molti cittadini ci chiedevano di preservare il centro dalle auto e quindi tenere in conto anche questo ragionamento ci ha portati a pensare che scoraggiare la permanenza attraverso la tariffazione fosse un’operazione solo da portare a termine occupando la cosiddetta pausa pranzo. Reali problemi alla stragrande maggioranza delle attività commerciali non avremmo apportato, visto la chiusura delle stesse nell’arco orario preso in considerazione. Eppure mi sono peritato di offrire – a chi poteva anche essere solo concettualmente danneggiato – blocchetti di voucher a metà prezzo, per poter offrire ai clienti l’opportunità di parking a bassissimo costo. Non mi pare che questa opportunità sia stata sfruttata fino in fondo dagli interessati, stante le informazioni che ATM mi trasmette. Peraltro l’incentivare la sosta di medio termine avrebbe sfavorito chi, come bar e ristoranti, hanno necessità di essere raggiunti, ma di vedere una rotazione continua possibile nella pausa pranzo. Questo ragionamento fa il paio con coloro che chiedono, per il periodo natalizio, la sosta gratuita in piazza della Libertà. Così facendo più della metà dei posti viene occupata da residenti o dipendenti di pubbliche attività e si finisce per limitare l’accesso degli acquirenti potenziali, piuttosto che favorirlo.

 

 

Piercarlo Fabbio

(continua)

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria