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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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18/10/2002

Alessandria in declino. Quale sviluppo per rilanciare la città?

Il prof. Luciano Vandone ha dipinto l'immagine di un'area urbana incapace di sfruttare le sue potenzialità. Uno slogan: "uscire dalla prigionia dei due fiumi": dall'ex zuccherificio a Marengo, da San Michele alla logistica.

   

Una delle questioni più importanti per Alessandria è il disegno di sviluppo da dare alla città. Io propendo per una forma urbana che riequilibri la città allungata degli anni Settanta del secolo scorso (una dimensione evolutasi sull'asse Orti-Cristo), attraverso la scelta di un allargamento concentrico dell'Alessandria di domani. Questo significa che il capoluogo deve espandersi almeno su due assi: quello verso Spinetta e quello verso San Michele. Insieme al collega prof. Luciano Vandone, che ha dipinto con perizia, durante il dibattito in Consiglio Comunale dedicato al documento programmatico per l'azione di governo 2002-2007, l'immagine di un'area urbana in declino, incapace di sfruttare le occasioni che le vengono proposte dalla sua stessa conformazione, ho sintetizzato questa idea in uno slogan: "Alessandria deve uscire dalla prigionia dei due fiumi", deve superare la sua identità forte di città mesopotamica, per trovare una nuova dimensione economica, demografica e culturale. Penso sia una proposta di rivoluzione epocale, perché spezza le barriere della genesi di Alessandria, per trasportarla fuori dalle mura, per concentrarla verso una identità da vero capoluogo che si occupa di politiche di area vasta e non solo di se stesso. Ho sintetizzato in un emendamento al programma della maggioranza di centro sinistra un esempio di ciò che si potrebbe fare sull'asse Alessandria - Spinetta, laddove la stessa maggioranza si occupava esclusivamente di dotare di una più rilevante appetibilità la zona D5. Ebbene, proprio su quest'asse gli interventi qualificanti riguardano il recupero dell'ex zuccherificio, una maggiore attenzione verso il Castello di Marengo (quindi una più significativa azione culturale a sostegno di un "marchio" storico della città) e un sostanziale rafforzamento della Statale 10. Dalle vie di comunicazione bisognerebbe iniziare il processo di rigenerazione urbana. Alessandria non può più permettersi di essere tagliata fuori dalla zona sud est della provincia. Non può più concedersi il lusso di trasferire una parte dei suoi cittadini nell'ottica attirante di Tortona o Novi Ligure, perdendo ricchezza ed occasioni per produrre crescita economica. Le strade, anzi "la" strada è il primo grimaldello per recuperare autorevolezza, prestigio e richiamo d'attenzioni. Le idee qui sono almeno tre: un raddoppio dell'attuale statale 10 con conseguente raddoppio del ponte sulla Bormida; una strada di comunicazione interna che parta da via Genova in Spinetta e raggiunga Alessandria più o meno all'altezza di via San Giovanni Bosco; una futuribile superstrada di collegamento della costruenda tangenziale di Alessandria con la proposta tangenziale di Tortona. Quale è possibile realizzare? Non scarto per partito preso la terza ipotesi, ma la accantono oggi solo per il tempo necessario alla sua costruzione. Il che potrebbe comunque avvenire nel prossimo quindicennio. Propendo per quella che mi pare la più naturale, la meno stravolgente, e la più veloce soluzione, cioè per il raddoppio della Statale 10 nel suo attuale sedime, pur con modifiche che migliorino il tracciato e servano con minore pericolosità le attività produttive che si affacciano su strada. La strada comunale, comunque non meno costosa del primo intervento, servirebbe solo il traffico interno e, anzi, finirebbe per incanalare su direttrici parallele anche il quello di attraversamento, creando condizioni di difficoltà alla viabilità cittadina. Anche questa ipotesi non è che non serva di per se stessa, ma è utile esclusivamente come elemento aggiuntivo di un rafforzamento che deve avvenire sulle attuali direttrici. Ecco come, in fregio alla Statale 10 raddoppiata, potrà svilupparsi quel polo economico di ampliamento concentrico della città di cui abbiamo bisogno. E in tempi tutto sommato brevi… Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria