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Martedì 5 agosto 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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20/07/2003

S. Maria di Castello: storie, verità e strumentalizzazioni

Non è giusto che l'Amministrazione Comunale si chiami fuori! La Magistratura chiarisca le contestazioni per preservare risorse pubbliche ed occupazione.

   

È difficile ritenere che quanto letto sulla vicenda dei cantieri ATC in piazza Santa Maria di Castello, all'indomani del loro sequestro da parte della Magistratura, corrisponda interamente a verità. Se così fosse ci troveremmo di fronte ad un illecito di dimensioni tali da far riflettere l'intera classe politica alessandrina su molte cose, non ultima quella che lega l'apparato burocratico rivitalizzato dalla legge 142/90 in avanti, a quelli meramente realizzativi. In realtà, dal punto di vista politico, esistono due ordini di problemi: l'uno direttamente connesso al piano di riqualificazione urbana del borgo più antico della città; l'altro relativo alla realizzazione puntuale degli interventi edilizi. Piazza Santa Maria di Castello era infatti stata inserita in un progetto più vasto di recupero e stupisce come finora si sia tranquillamente scelta l'opzione di non decidere. L'Amministrazione Comunale si è prima attardata irresponsabilmente a non attuare alcun intervento, mentre giustamente, quasi a tappe forzate, si mandava avanti la ripavimentazione e il riassetto di piazza Santo Stefano, di piazzetta Monserrato e delle vie di collegamento. Quindi è parso ai più come un toccasana - rispetto al colpevole ritardo nel quale si annientava Piazza Santa Maria di Castello (ricordo incarichi assegnati, poi ritirati, infine non più riconferiti) - l'intervento di ATC che muoveva finalmente i primi passi. Infine l'incapacità di tenere in considerazione le voci di quei cittadini che dissentivano con gli interventi previsti e che forse l'Amministrazione Comunale - non certo l'ATC, e il suo Presidente che non hanno il compito di rappresentare la cittadinanza, ma quello di fare - avrebbe fatto meglio a considerare con il giusto rispetto e a valutare con maggiore serenità. Peraltro l'Amministrazione Comunale, così coinvolta nella definizione del piano e nel disegno complessivo dell'area, di fatto committente dei lavori all'ATC, non ritengo possa semplicemente chiamarsi fuori dichiarando come propria la mera competenza autorizzativa. È un gioco allo scaricabarile che non condivido e, soprattutto, che non è figlio degli avvenimenti che ho cercato di sintetizzare. Ora l'iniziativa della Magistratura a cui certamente diamo il tempo necessario per chiarire contestazioni ed aspetti che apparirebbero negativi, anche se spero che il lavoro non sia così complesso da finire per pesare troppo sulla comunità, sia in termini di risorse (ad esempio le penali o altri danni), sia in termini di tutela dell'occupazione. In aggiunta l'attenzione posta finora alle preesistenze sotterranee e alle antiche vestigia non è stata di poco conto e soprattutto è stata condotta nel rispetto delle competenze delle responsabilità previste dalla normativa. Il resto è ragionamento più congiunto al senso estetico ed alle varie idee di città che i cittadini del Borgo hanno. In una fase così delicata, discettare se sia meglio mantenere l'interclusione della Chiesa nel rispetto dell'ordito urbanistico medioevale, piuttosto che dotarla di un sagrato importante (ma ahimè anche incompleto e poco presentabile per la presenza ingombrante di alcune costruzioni) è esercizio del tutto accademico. Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria