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Martedì 5 agosto 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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10/03/2003

Spoil system targato Scagni

Nelle aziende finora nessun posto per il centro destra. La strana idea democratica del centro sinistra. La vicenda del Cissaca e il supposto diritto della maggioranza di cacciare via Pavanello prima della naturale scadenza.

   

La vicenda del CISSACA, il Consorzio intercomunale per le attività socio assistenziali è significativamente emblematica: un Consiglio d'Amministrazione non ancora scaduto viene manu militari fatto dimettere in nome di un supposto diritto della maggioranza di centro sinistra, che da un anno sgoverna Alessandria, di poter gestire con propri uomini e donne questo importante settore delle competenze municipali. Per aggiungere un poco di spezia al problema, dirò che solo una ventina di giorni or sono al Consiglio di Amministrazione da poco dimissionato, la stessa Assemblea dei Sindaci aveva approvato all'unanimità il bilancio, salvo poi, pochi minuti dopo, procedere con la presentazione di una mozione di sfiducia ove la motivazione più alta aveva questi contorni: "i rilievi manifestati dal Comune di Alessandria in ordine alla non rappresentatività dei componenti del Consiglio d'Amministrazione di espressione di detto Comune". Che è un poco come dire che gli amministratori attualmente nominati sono esclusivamente rappresentativi del Sindaco e dei suoi alleati di maggioranza, ma non della minoranza e quindi - visto che l'opposizione all'incirca rappresenta mezza città - il centro destra avrebbe fin d'ora il diritto di chiedere le loro dimissioni. Così, per antonomasia. Mi contesterete che così non è, perché la maggioranza ha, di fatto, diritti che la minoranza non può esercitare. Può darsi, ma è chiaro che la motivazione della Sindaco è così puerile, che risponderle con un paradosso è il minimo che si possa fare. Perché, comunque, in questa vicenda delle nomine nelle partecipate vi sono regole da rispettare, vi è un metodo da attuare, vi sono rapporti da mantenere proprio in virtù della rappresentatività delle forze politiche. Lo spoil system casalingo della Sindaco è politicamente inutile, forzato e forse neppure del tutto legittimo in termini di tutela delle parti. Andiamo per ordine. Le regole. La legge consente al Sindaco, entro novanta giorni dalla sua elezione, di procedere alle nomine in quegli Enti o società che hanno scadenza di mandato corrispondente (cioè decadono con il Sindaco che le ha effettuate), seguendo i criteri di una delibera quadro del Consiglio comunale. Ovviamente l'ultima delibera quadro del Consiglio Comunale in materia è del 1993 e risale a due Consigli Comunali fa. Attualmente la Scagni sta scegliendo i propri amministratori nelle partecipate su indicazione della signora Calvo. Il centrosinistra non ha fatto neppure lo sforzo - magari di facciata - di proporre nuovi principi e criteri per le nomine. Sarebbe stato un segnale di democrazia e distensione. Si è preferito agire in quanto principi e non in quanto sovrani illuminati. Lo Statuto del Comune prevede che nelle aziende speciali (oggi sostituite in forza della legge o per scelta alcune volte azzardata in società di capitali) sia previsto uno spazio per le minoranze in misura di un terzo del numero complessivo. Pensare ad un'interpretazione ragionevole della norma ed estendere alle aziende modificate per legge il principio statutario non era questione da fine legulei, ma solo da avvertiti amministratori. E comunque vi è stato in questo ultimo anno tutto il tempo per aggiornare una norma che oggi diventa e sarà per l'opposizione una delle faglie della libertà e della democrazia cittadina. Le storie di Cisi-Amag (trasformata da consorzio in spa senza neppure che il Consiglio Comunale lo sapesse), di Alegas (società fantasma per gli atti del Consiglio), di Spra, di ATM, del Consorzio Smaltimento rifiuti, del Cissaca parlano tutte in un'unica direzione: quella del più profondo disprezzo per i diritti delle minoranze politiche. Perché il centro sinistra alessandrino, per minoranze, ovviamente intende solo quelle etniche. Ah, alla prossima… Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria