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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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22/01/2008

Ospedale di ieri, Ospedale di domani, basta non confondersi

Il Sindaco Fabbio risponde alla direttore dell'ASO Flecchia. Quello che non va all'Ospedale di Alessandria e quello, soprattutto, che potrebbe peggiorare. Le legittime preoccupazioni dei Sindaci

   

Ospedale di ieri, Ospedale di domani, basta non confondersi

L'intervento della dott.ssa Flecchia, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Alessandria, su "Il Piccolo" di Alessandria, edizione di sabato 19 gennaio 2008, non può certamente essere letto come risposta alle dure critiche che sono scaturite in un parere negativo da parte dei Sindaci dell'alessandrino al P.R.R. dell'Azienda Ospedaliera di Alessandria. Intanto perché i Sindaci si sono espressi sugli scenari futuri che il Piano prevede e che preoccupano, non tanto sui livelli di prestazioni fin qui raggiunte con un’organizzazione che purtroppo proprio il Piano spazza nettamente via.
E allora? Dobbiamo ritenere che se una cosa funziona debba essere gettata via?
Non deve dimenticare la dott.ssa Flecchia che chi scrive è al corrente di tutte le situazioni che sono attuali all'interno dell'Azienda Ospedaliera in quanto, diversamente da lei, il Sindaco di Alessandria, quale massima autorità sanitaria, ha posto le condizioni per una puntuale, corretta, costante e costruttiva comunicazione con i Dirigenti e il Personale infermieristico dell'Azienda Ospedaliera, necessaria per comprendere i problemi sanitari interni all'Ospedale, oltre che con i concittadini per conoscere e fare proprie le esigenze e le necessità di prestazioni sanitarie di cui necessitano.
L'intervento della dott.ssa Flecchia dimostra ancora una volta, se ancora vi era da dare dimostrazione, che nell'Azienda Ospedaliera di Alessandria vi sono due diverse e divergenti situazioni. Da un lato una condizione interna all'Azienda, posta progressivamente in atto dalla Direzione Generale, di non comunicazione con i Primari. A causa di questo il Direttore Generale ha definitivamente minato alla base il senso di appartenenza degli Operatori; siamo al tentativo di una loro inaccettabile delegittimazione; il rischio reale è ora la deresponsabilizzazione.
Ne è un'oggettiva prova quanto emerso nel recente Corso Manageriale organizzato dall'Azienda Ospedaliera, al termine del quale è stato indicato, a chiare lettere, nel documento finale presentato il 20.12.2007 (alla presenza dei Primari e della stessa dott.ssa Flecchia) dal Responsabile del Corso dott.ssa Bergamaschi della SDA Bocconi; come sia in atto di un'oggettiva e grave difficoltà - emersa nei due mesi di durata del Corso - di comunicazione della Direzione Generale con gli Operatori sanitari, con il pericolo di una reale frattura tra le due Componenti Istituzionali.
Dall'altro, vi sono i Professionisti, Medici e Infermieri, che lavorano al massimo per il bene dei pazienti che a loro ricorrono con costante fiducia.
È il loro un lavoro costante seguito da eccellenti risultati in campo clinico, come appunto testimoniano i dati presentati dalla dott.ssa Flecchia, svolto tra i problemi nei rapporti con la Direzione Generale.
È, infatti, di tutta evidenza che la cosiddetta produzione (le attività sanitarie: i ricoveri, i Day Hospital, le prestazioni ambulatoriali) è garantita costantemente dai Medici e dal Personale Infermieristico e non certo dalla Direzione Generale. I nostri Primari e i nostri Infermieri lavorano per i bene dei nostri concittadini e così sarà sempre fino a quando potranno farlo, nonostante il Piano di Riorganizzazione veda la nostra Azienda Ospedaliera sempre meno potenziata; soprattutto è grave la carenza di attrezzature.
Una fra tutte: la TAC che verrà acquistata non sarà nemmeno di ultima generazione e comunque arriverà dopo due anni di insistenza e di richieste da parte dei Medici.
Un emblematico esempio fra tutti: mentre la Direzione Generale dismette il robot chirurgico, impedendone l'utilizzo ai nostri chirurghi, nella propria rassegna stampa allega un articolo del settimanale l'Espresso che cita il robot quale attrezzatura all'avanguardia, utilizzata in 30 Centri italiani, come l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e in 400 al mondo.
Dobbiamo forse complimentarci con la dott.ssa Flecchia perché siamo l'unica Struttura sanitaria in Italia ad aver annullato un contratto per un'attrezzatura che costituisce l'avvenire della chirurgia oncologica impedendo che i nostri Chirurghi possano curare al meglio i pazienti? Io non lo penso. Anzi, dobbiamo, come Sindaci, sottolineare dove ha sbagliato e tentare di farci capire affinché si corregga al più presto per il bene delle nostre comunità.
La stessa cosa del resto aveva fatto l'attuale Direttore Generale mesi or sono allorquando, a gara ultimata, non aggiudicò la PET, attrezzatura fondamentale in campo di diagnostica soprattutto dei tumori, per la quale la precedente Amministrazione aveva avviato la gara per l'acquisizione con la stessa formula utilizzata per l'acquisizione del robot chirurgico; e in questo campo non devono essere citati risparmi economici camuffati con il termine di razionalizzazione.
Così operando il Direttore Generale si oppone a quel miglioramento della qualità delle prestazioni che vorrebbe farci credere con le sue parole, tuttavia non seguite dai fatti.

 

Piercarlo Fabbio

Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria