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08/02/2014

5 righe di giornata: il denaro come nuovo moralismo

Dai delitti contro la persona a quelli contro il patrimonio. Come cambia il metro di giudizio di giornali e magistratura. E' la nuova morale imposta dai nuovi padroni

   

5 righe di giornata: il denaro come nuovo moralismo

5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

 

Da un po' di tempo sto osservando come stia montando una nuova morale, prodotto sociale della tecnocrazia burocrate e pseudobancaria che cerca di guidare il Paese con i suoi pesi e le sue misure, discutibili fin che si vuole, ma tendenti ad imperare. Il passaggio è determinante, perché spazza la morale cristiano-cattolica in cui la persona stava obbligatoriamente al centro di ogni ragionamento, attraverso l'imposizione di un nuovo moralismo, che sente e fa sentire il denaro come elemento determinante del saper vivere. Così, drammatica conseguenza, i delitti contro la persona diventano assai meno interessanti di quanto siano quelli verso il patrimonio. Magistratura e giornali sono strumenti di questo passaggio: ferire con una coltellata un proprio simile, ridurlo in fin di vita è notizia assai meno interessante di quella ove un pubblico amministratore si regala, finanziato da noi, un gingillo qualsiasi di qualsiasi costo oppure ove un imprenditore riconosce una mazzetta - con i soldi propri - in un lontano paese dell'Africa che neppure sapevamo esistesse. È la gerarchia dettata dal nuovo moralismo, che fra un po' - se non l'ha già fatto - detterà le sue regole alla politica e imporrà le persone in grado di interpretare correttamente il rispetto massimo per il denaro e lo spregio di ogni altra questione. Per questa morale non importa dare servizi ad una comunità che ne abbisogna; il problema è quanto costino e se è giustificata, legittima una spesa del genere. Peraltro, in quanto spesa, non è mai giustificata. È spreco, per definizione. E se non lo fosse è opinabile, quindi condannabile. Per questa morale il debito prevale sul credito. Anzi, i crediti non vanno mai citati, perché rischiano di essere più grandi dei debiti, anche se faticosamente esigibili i primi e impagabili i secondi. La corruzione in Italia sarebbe pari a 60 miliardi (la metà di tutta quella europea, ma cos'è questo Paese un suk? Cerchiamo di essere seri!); non l'ha mai dimostrato nessuno e le istituzioni che ne parlano ritengono la cifra fantasiosa ed esagerata, ma giornali anche prestigiosi ne scrivono come di un'incrollabile verità, e si sbilanciano con la nota superficialità, offrendo una sorta di delazione guidata e di promessa di premio alla Magistratura che si impegnerà su questa strada. Ecco dove una morale, pur molto discutibile, ma prodotto dei nuovi padroni, diventa moralismo. E sappiamo da tempo che i moralismi affondano l'etica e sono forieri di immani disastri sociali.

 

 

(178) Alessandria 8 febbraio 2014

 

 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria