Dimensione del carattere 

Martedì 13 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

02/10/2013

5 righe di giornata. La lingua al servizio del debito

Il Consiglio vota il rendiconto 2011, ma lo modifica a suo piacimento. Così il documento risulta affetto da falsità. E i 46 milioni costituiscono il debito storico, non quello dell'esercizio 2011. Una bella differenza per chi ama la verità

   

5 righe di giornata. La lingua al servizio del debito

5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

 

La Camusso ha parlato circa un mese fa dicendo che il dissesto non andava dichiarato. Il tempo è passato, ma il dibattito del Consiglio Comunale sul rendiconto 2011 è rimasto fermo lì. Addirittura è rimasto impantanato al giugno 2012. C'è chi - certa sinistra e i suoi giornali di servizio - lo riteneva inevitabile, tanto da richiederlo alla Corte dei Conti che è rimasta prudente fino a dire che il Comune avrebbe potuto andare in dissesto; e chi - noi, per esempio - lo riteneva, proprio per la configurazione del debito, inutile e dannoso, in quanto superabile con forze proprie dal Comune. Come le mosche sulla carta moschicida da lì non ci si scolla. Ci si può anche guardare, ma nessuno potrà mai volare verso l'altro. Peccato. Anzi, peccato due volte, perché c'è chi titola che il Consiglio ha certificato il buco del 2011, equivocando grossolanamente. Il debito è quello storico, paradossalmente dal 1848 ad oggi, perché nel 2011, pur non utilizzando tutti i crediti da recupero dell'evasione tributaria, il disavanzo è di 2 milioni. Poi se la giuntarossa cambia tutto con proprie delibere, i risultati avrebbero dovuto essere registrati nel rendiconto 2012 (loro), non in quello 2011 (nostro). È comodo buttare la croce sugli altri, ma non è veritiero. È semplicemente falso o artefatto e truffaldino. E tanto per rimanere alla sindrome del 2012, era così utile dichiare un dissesto per 46 milioni, con alle spalle 550 milioni di patrimonio attivo? Ecco, chi titola equivocando tra debito storico e conto d'esercizio, si assume molte responsabilità, anche se tenta di fare l'ennesimo piacere alla sindaca, non comprendendo di farne anche uno alla verità (un trascurabile imprevisto), perché 46 non sono 216, cifra sbandierata con troppa sufficienza e incompentenza in ogni dove (ma adesso tutto si è messo a tacere), anche qui equivocando tra il singolare e il plurale di una stessa parola: tra debito e debiti. Penso che la colpa sia, alla fine, della lingua italiana!

 

 

(155) Alessandria 2 ottobre 2013

 

 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria