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Martedì 13 maggio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/07/2013

5 righe di giornata. Le Province rimangano in sella

Disarcionati dalla Corte Costituzionale i detrattori, perché troppo sbrigativi. Tutto da rifare, se proprio si deve rifare, visti i risultati delle prime applicazioni

   

5 righe di giornata. Le Province rimangano in sella

5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

 

Tutti volevano il taglio delle Province. Anzi se c'era una cosa sulla quale le forze politiche (esclusi i politici in servizio permanente ed effettivo nelle Province stesse) erano d'accordo, era proprio questa. I programmi elettorali dei partiti maggiori prendevano le mosse dall'estirpazione del "cancro" dell'ente intermedio costituzionalmente previsto, per dimostrare le loro buone intenzioni di far tagli alla spesa pubblica. Ieri la Corte Costituzionale ha seppellito sotto una montagna di "no" il percorso fin qui fatto dal Governo Monti che, come altri, ha largamente evitato di riconoscere al Parlamento la sua funzione legislativa. La Corte ha in sostanza detto: "Vi piace vincere facile?". Beh, non potete. Dovete faticare nelle aule parlamentari e procedere alle modifiche degli ordinamenti, partendo da chi il potere legislativo ce l'ha e non da chi ne ha un surrogato (cioè il Governo). Così, per ora, si salvano le Province che erano state riconosciute poco più di una decina di anni fa dalla strombazzata riforma del Titolo V della Costituzione, per la quale eravamo stati chiamati a referendum confermativo. Che poi la spesa delle Province fosse poco più del 2% della spesa pubblica in Italia non sembrava interessare nessuno e che, spostate le funzioni, è vero che non si sarebbero più spesi denari per gli organi politici (circa il 2% del 2%, cioè lo 0,04% circa), ma sarebbero rimasti i costi dei servizi resi, comunque da erogare e da allocare ad altri Enti, come Regioni e Comuni. Non molti, forse, ma strade, infrastrutture, trasporti, ambiente, formazione, scuole superiori, caccia e pesca, turismo, agricoltura, tanto per parlare di alcuni presuppongono macchine organizzative complesse per essere affrontati. Ma tant'è, guai ai critici! Io stesso avevo ammonito dai facili entusiasmi pubblicando su Facebook qualche studio dell'UPI, senza riceverne in cambio grandi apprezzamenti. Ma se si vuol fare la rivoluzione morbida, occorrono tempo e profonde motivazioni. Altrimenti c'è sempre il modello Egitto...

 

(145) Alessandria 4 luglio 2013

 

 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria