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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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18/07/2007

La Bresso sentenzia: ASL a Casale. Fabbio: contrarissimi!

Dura riunione fra Sindaci a palazzo Ghilini, alla presenza della Governatrice del Piemonte. Per Fabbio l'ASL a Casale e non ad Alessandria è una scelta illogica, dettata dall'appartenenza a schieramenti politici.

   

La Bresso sentenzia: ASL a Casale. Fabbio: contrarissimi!

Si è svolto martedì sera a Palazzo Ghilini l’incontro fra la Presidente della Regione, Mercedes Bresso, e i sindaci dei Comuni sede dei futuri distretti sanitari, sulla questione dell’organizzazione delle ASL in provincia, con l’introduzione del nuovo Piano sanitario regionale. La Presidente Bresso ha sostenuto la necessità della non coincidenza della sede amministrativa dell’ASL con il capoluogo di provincia in quanto, ha dichiarato “la centralizzazione di tutte le funzioni nei capoluoghi causa il proliferare di richieste di istituzione di nuove province. Su Alessandria si né deciso di prevedere un nuovo ospedale e l’istituzione di un polo di ricerca legato all’utilizzo dei materiali plastici in campo sanitario. Per questo ci è sembrata opportuna un’offerta di riequilibrio con la collocazione delle strutture direzionali a Casale”.
Mentre i sindaci di Novi, Ovada e Valenza si sono detti favorevoli a questa soluzione, quelli di Acqui e Tortona hanno espresso una serie di perplessità.
Fortemente critico il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio che, al termine dell’incontro, ha rilasciato la dichiarazione che pubblichiamo integralmente:

“Non mi trova per niente d’accordo la proposta di conferire la sede amministrativa dell’ASL unica a Casale Monferrato. Non ha un senso logico. Si era detto e deliberato, in Consiglio Provinciale, come in molti Consigli Comunali e segnatamente anche in quello del capoluogo, che per la configurazione geopolitica della provincia, due ASL avrebbero comunque risposto meglio alle esigenze della popolazione. Un’ASL era probabilmente una scelta sbagliata; la Presidente Bresso non solo l’ha praticata, ma ha anche deciso che questa avesse sede a Casale e non nel capoluogo. Ovviamente la scelta accontenta Casale e scontenta tutto il resto della provincia, ma addirittura umilia il capoluogo, reo, di avere già un Ospedale e di pensare ad uno nuovo; reo di non essere allineato politicamente con il centrosinistra, che così piazza in una sua roccaforte, per evitare lo sgretolamento continuo dei consensi, un servizio importante, ma tipico dei capoluoghi.
In tutto il Piemonte succede così, come mai ad Alessandria no? Come mai la Bresso si fa venire un’idea da equilibrista, quando invece la politica è presa d’atto della configurazione di una realtà e razionalizzazione della stessa, non invenzione di architetture ardite, ma impraticabili? Perché Casale, che ha bisogno di risorse ingenti sulle patologie polmonari da amianto, viene gratificata con la governance dell’ASL, con il rischio di non avere poi denari su ciò che alla comunità monferrina interessa di più.
C’è una storia, di tanti anni fa, che è bene ricordare. Nel 1995, l’ASL 20 divenne bipolare: a Tortona si insediò la sede legale, ad Alessandria rimase la sede materiale. Bene, dopo dodici anni non si sono ancora trasferite funzioni importantissime come quelle economali, del provveditorato, della ragioneria. Perché? Perché la realtà è più forte della fantasia e resiste alla manomissione delle schizofrenie decisionali a cui ogni tanto viene sottoposta.
Speriamo nel Consiglio Regionale e nella sua capacità di assumere una decisione seria e logica, speriamo di venir trattati come tutte le altre province, speriamo che Alessandria non sia continuamente sottoposta allo sbranamento di quei sindaci che, pur di vedersi riconosciuto qualche brandello di servizio, non esitano a barattare la propria dignità politica e rispondono più ai loro partiti che ai loro cittadini. Chi dirà, ad esempio, ad un cittadino di Ovada che il suo Sindaco ha optato per fargli fare 70 chilometri per inoltrare una pratica, anziché la metà per venire in Alessandria, dove peraltro già veniva per usufruire di altri servizi?
Ecco a quale logica vengono sottoposti i cittadini che già soffrono per una malattia.
Penso che questa sia una battaglia da iniziare e da non dare per persa fin da ora. E i Sindaci che vogliono difendere la loro comunità da decisioni assurde, possono scegliere di stare al mio fianco”.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria