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Venerdì 17 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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21/06/2007

Ospedale di Alessandria sotto attacco!

Conferenza stampa di Ugo Cavallera, Piercarlo Fabbio, Fabrizio Priano ed Enrico Roncati. Per Forza Italia un disegno torinocentrico che continua ad indebolire l'ASO locale.

   

Ospedale di Alessandria sotto attacco!

GRANDI ATTREZZATURE

La Direzione Aziendale ha presentato alla Regione la richiesta di finanziamento per grandi attrezzature per il 2008, senza le quali l’Azienda Ospedaliera non può effettuare attività per la popolazione; si intendono per tali: TAC. Risonanza Magnetica, PET, Apparecchi per diagnostica radiologica tradizionale, letti operatori.
Per il 2006 e il 2007 la Giunta Regionale non ha assegnato un solo Euro per le grandi attrezzature.
La situazione attuale è invece la seguente:

TAC
Situazione attuale
L’ospedale ha in dotazione due TAC:
- una 6 strati per l’attività su pazienti adulti. L’attrezzatura ha già dieci anni di età ed effettua la totalità degli esami;
- una ancora più vecchia della prima citata e ancor più obsoleta che può venire utilizzata solo per esami da effettuarsi sul cervello, ma per traumi non importanti in quanto non fornisce diagnosi precise.
Pertanto l’unica Tac utilizzabile è sottoposta a superlavoro che determina guasti frequenti con relativo fermo macchina (13 guasti nel 2006 tra cui la sostituzione del motore che ha determinato un fermo di sette giorni con la necessità di ricorrere all’affitto di una TAC da “campo” collocata su di un rimorchio in cortile per sette giorni al costo di circa 1000Euro/die e tutto ciò nel mese di Dicembre con grande disagio per i pazienti allettati).
Inoltre, quel che è più grave, durante i guasti, l’Ospedale non è in grado di garantire le urgenze per il Pronto Soccorso (occorre tenere presente che gli Ospedali vicini inviano i pazienti affetti da traumi cranici direttamente all’Azienda Ospedaliera in quanto riferimento delle Province di Alessandria e Asti per la Neurochirurgia).
I tempi di attesa per una TAC ambulatoriale in ospedale sono di 20/25 giorni (nel privato gg 7).

Necessità
L’ospedale deve avere almeno 2 TAC (a 32 e a 64 strati) di ultima generazione, le stesse che ha il Privato) in grado di effettuare in tempi brevissimi per i pazienti affetti da politrauma la Tac totalbody già all’arrivo del paziente in pronto soccorso (questo consentirebbe di avere un quadro diagnostico totale del paziente politraumatizzato senza dover ricorrere ad esami successivi nel tempo che possono determinare ritardi nella condotta terapeutica e comunque spostamento del paziente con disagi e problemi clinici per il paziente e organizzativi per il reparto).
La TAC deve essere in grado di effettuare la colonscopia virtuale e la coronarografia (esami che oggi sono effettuati regolarmente nel Privato e che, essendo meno invasivi, determinano la “fuga” di pazienti presso le strutture private).
L’attuale TAC a 6 strati deve essere installata presso l’Ospedale Infantile C. Arrigo per esami sui bambini (è idonea per tale funzione); in questo modo si evita che pazienti ricoverati presso la Rianimazione Pediatrica, in ventilazione polmonare condotta da macchina, vengano trasferiti al Civile per poter effettuare l’esame, così come avviene oggi; è da due anni che tale soluzione viene caldeggiata dai Clinici dell’Ospedale Infantile.

RISONANZA MAGNETICA
Situazione attuale
L’ospedale ha due RMN: una piccola (a basso campo) che può effettuare esclusivamente esami sulle piccole articolazioni, ed una grande (acquistata nel 1995). Poiché la manutenzione è garantita per 10 anni, attualmente quando si guasta occorre ricercare i pezzi da sostituire in giro per il mondo; nel 2006 si sono verificati cinque guasti. La RMN in dotazione impiega da un minimo di 30 ai 45 minuti per effettuare un esame, mentre le RMN di ultima generazione (quella in dotazione al Privato) dai 10 ai 15 minuti.
Tempi di attesa 30/35 gg, nel privato 7gg.

Necessità
L’ospedale deve avere una RMN di ultima generazione che consente di effettuare 4 esami in un’ora.

PET (TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI POSITRONI)
È un’apparecchiatura di ultima generazione, installata da tempo in diversi Ospedali importanti come il nostro tra cui, oltre che a Torino, a Cuneo e a Novara. La PET è uno strumento di fondamentale importanza per la diagnosi molto precoce dei tumori, inoltre consente di diagnosticare lesioni molto piccole permettendo di curare meglio e prima gli ammalati.
L’ospedale, con la precedente amministrazione aveva avviato e concluso la gara per l’acquisto della PET alla fine dell’anno 2005, ma la nuova Giunta Regionale ha negato il finanziamento necessario.
L’attuale Amministrazione ospedaliera ha revocato la gara già ultimata appunto nel 2005 e che aveva già definito il tipo di attrezzatura, dove e come installarla.
La richiesta di finanziamento è stata ripresentata dall’attuale Amministrazione ospedaliera per il 2008, ma non c’è la volontà regionale di concedere il finanziamento. Certamente anche il 2007 passerà senza neppure avere la possibilità di fare una nuova gara di acquisto; qualora la Regione desse il finanziamento l’attrezzatura non potrà essere operativa prima del 2009!

ACCELERATORE LINEARE
Quello in dotazione all’ospedale è valido, anche se ha dieci anni di età, ma non è assolutamente sufficiente a trattare tutti i pazienti affetti da tumori mclassi del nostro bacino d’utenza; infatti i tempi di attesa, che sono di quattro mesi, costringono ad inviare i pazienti presso gli ospedali di Torino, Novara, Asti (pensate al disagio che pazienti di questa gravità devono affrontare: i cicli di radioterapia consistono in sedute quotidiane!).
Si è costretti a tamponare utilizzando l’apparecchio per la cobaltoterapia (che a fine anno non potrà più essere utilizzato) per la palliazione, cioè per effettuare una terapia antidolorifica delle metastasi ossee di pazienti tumorali, terapia assolutamente obsoleta!

SOSTITUZIONE ATTREZZATURE VARIE

Dal 2005 sono in richiesta di sostituzione numerosissime attrezzature dell’ospedale: non solo la Regione non ha dato finanziamenti nel 2005 e pochissimi nel 2006 (concessi invece generosamente a Novara e a Torino); addirittura l’attuale Amministrazione Ospedaliera non ha provveduto a stilare il piano annuale della manutenzione ordinaria (l’ultimo piano manutenzione è quello per l’anno 2005, per cui le attrezzature in uso non vengono attualmente controllate) la qual cosa è gravissima se si pensa che il Piano di Manutenzione è un documento fondamentale per un’Azienda con un’elevata tecnologia, come quella Nazionale di Alessandria, richiesto da tutti i Sistemi di controllo di sicurezza per i pazienti.
È stato concesso ad inizio anno un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisizione di queste attrezzature (il fabbisogno reale è invece di oltre sette milioni per le quali una commissione istituita dalla nuova amministrazione ha stilato le priorità, ma fino ad ora sono state messe in atto ben poche gare).
L’Amministrazione Ospedaliera non sta procedendo alla sostituzione di attrezzature necessarie soprattutto in radiologia e nelle sale operatorie, tanto che è notizia di questi giorni che la Divisione di Chirurgia Pediatrica del nostro Ospedale Infantile rischiava di non poter operare a causa della rottura definitiva di uno dei due letti operatori (la cui sostituzione è stata chiesta da almeno due anni). Per consentire gli interventi è stato temporaneamente trasferito all’Infantile il letto operatorio del Dea.

Per quanto riguarda il Robot chirurgico è stato affidato un incarico, per importo pari a 15 mila euro, ad un avvocato torinese per verificare la rescindibilità del contratto di affitto dell’attrezzatura, in quanto ritenuta poco utilizzata; il sottoutilizzo deriva dalla mancanza di personale e comunque si tratta di un’attrezzatura di avanguardia per la chirurgia d’eccellenza.

PRESIDI OSPEDALIERI

BORSALINO
La struttura, che avrebbe dovuto partire a pieno regime a fine 2006 (come da progetto organizzativo esecutivo stilato dal precedente Direttore Generale dott. Tofanini), prevedeva 104 posti letto per la riabilitazione di pazienti cardiologici, pneumologici, neurologici e ortopedici ed un reparto di unità spinale con dieci posti letto. La struttura a tale data era completamente arredata, ma sono stati attivati solo 28 posti letto per la riabilitazione di 2° livello (pazienti ortopedici e neurologici a bassa gravità).
L’attuale amministrazione regionale, e quindi quella ospedaliera, ha bloccato l’avvio dell’attività di riabilitazione dei pazienti cardiologici e pneumologici, e conseguentemente l’acquisizione di personale Medico, infermieristico e tecnico, e delle relative attrezzature necessarie.
Alla data attuale la Regione ha autorizzato solo l’apertura di 48 posti letto (28 per pazienti ortopedici e neurologici non gravi e ulteriori 20 posti con lesioni midollari e cerebrali).

La Regione non ha autorizzato l’apertura dei rimanenti posti letto di riabilitazione per pazienti cardiologici e pneumologici e pertanto continua il flusso di tali pazienti verso i centri di riabilitazione fuori regione che determinano importanti perdite economiche dell’ospedale.Ad esempio:

ANNO 2006:
260 pazienti circa, sottoposti ad interventi cardiochirurgici hanno dovuto trascorrere il periodo di riabilitazione (in media trenta giorni) presso strutture fuori regione con grave disagio dei pazienti stessi e dei familiari e con un costo economico di Euro 2.000.000 circa;
56 pazienti circa, sottoposti ad interventi neurochirurgici, con un costo di € 900.000 circa;

ANNO 2007 (primi cinque mesi)
90 pazienti cardiochirurgici a riabilitarsi fuori regione Euro 700.000 circa
8 pazienti neurochirugici Euro 130.000 circa
52 pazienti ortopedici Euro 500.000 (il Borsalino ne ha potuti accogliere solo 54 anziché i 106 complessivi)
Totale mancato introito nei primi cinque mesi dell’anno 2007 circa Euro 1.300.000 (lire 2.602.842.250)

Verificheremo attentamente che nel 2007 l’Ospedale Borsalino abbia quello sviluppo organizzativo e clinico che ci si attendeva già dal 2006 e ad oggi non ancora attuato.

INFANTILE

L’Amministrazione ospedaliera attuale ha deciso di “utilizzare” il finanziamento di Euro 4.000.000, destinato dal Programma 2006-2007 (redatto nel 2006 in pieno accordo con la Regione) al trasferimento dell’Ostetricia presso il Presidio Pediatrico (decisione già deliberata sia dalla Giunta, sia dall’Amministrazione ospedaliera) per l’unificazione in un’unica sede del Dipartimento Materno-Infantile (il 2° Polo regionale Materno infantile), per procedere ad un’opera di cosiddetta umanizzazione del presidio pediatrico, il che comporta la chiusura del reparto di pediatria per due anni e il suo “ventilato” trasferimento al Civile!

Anche per l’Ospedale Infantile, verificheremo attentamente che nel 2007 sia posto in essere quello sviluppo organizzativo e clinico che ci si attendeva già dal 2006 e, ad oggi, non ancora attuato.


QUADRO AZIENDALE

Tutta l’organizzazione dell’ospedale è stata irrazionalmente stravolta dalla nuova amministrazione.
L’attuale amministrazione ha esautorato gran parte del personale ai vari livelli (medico, infermieristico e amministrativo; è stata soppressa ogni forma di comunicazione sia verbale, sia scritta ed instaurato un clima di terrore.
Qualunque informazione propositiva alla Direzione Generale venga fornita dagli operatori dell’ospedale viene interpretata dal Direttore Generale come indebita interferenza nel proprio lavoro: il Direttore Generale non ha alcuna capacità di ascolto né di comunicazione.
A fronte di un dichiarata collaborazione diretta tra direttore generale e capi dipartimento (primari e dirigenti amministrativi che dirigono più reparti o servizi), questi ultimi vengono chiamati solo per imporre un preteso contenimento delle spese che non tiene assolutamente conto della qualità delle prestazioni che l’ospedale di Alessandria ha fornito ai cittadini in questi ultimi anni.

L’attuale direttore generale, che è una figura unicamente con un’esperienza amministrativa, blocca qualunque richiesta di materiali non oggetto di gara: tale comportamento, corretto negli interventi di routine, determina gravi problemi per tutti quei casi in cui si verifica la necessità di materiale urgente e specifico per determinati pazienti che necessitano di materiali o protesi particolari di cui l’ospedale è in quel momento sprovvisto. In pratica, rispetto a quanto succedeva precedentemente, non si è più in grado di assicurare la ”giusta” prestazione al paziente.

Il Direttore Generale nei mesi passati ha accusato non pochi Primari di una ridotta produzione e di maggiori costi di gestione rispetto ad altre Aziende Ospedaliere della nostra Regione.
L’informazione stupisce non poco se si pensa che il precedente Direttore Generale dott. Tofanini aveva fornito dati ufficiali di performance aziendale misurata in fatturato/dipendente come segue:

- Azienda Ospedaliera di Cuneo: 95,813
- Azienda Ospedaliera di Alessandria 95,725
- Azienda Ospedaliera di Novara: 95,515
- Azienda Ospedaliera Molinette: 72,391
- Azienda Ospedaliera San Luigi: 71,128
- Azienda Ospedaliera S. Anna: 66,112
- Azienda Ospedaliera CTO: 63,666.

Altro indicatore nettamente positivo testimoniato dai dati presentati dal dott. Tofanini è la produttività per addetto misurato sul peso medio del DRG; in tale classifica l’Azienda Ospedaliera di Alessandria si collocò al primo posto con 135,930 su tutte le altre prima citate Aziende Ospedaliere regionali; Novara al secondo posto era solo a 123,214.

INFERMIERI
L’attuale amministrazione ospedaliera ha deliberato, senza preventiva consultazione sindacale prevista dal contratto di lavoro, la riorganizzazione del Servizio Infermieristico affidando la gestione degli infermieri ai Primari Capi dipartimento, i quali, oltre ad avere già problemi legati alla cura dei pazienti, non hanno certo tempo ed esperienza per occuparsi della gestione organizzativa degli infermieri.
Il Dirigente Infermieristico, che come dice il termine stesso deve dirigere gli Infermieri, che quindi devono dipendere da lui per l’organizzazione, sarà, in base al Piano deliberato dal Direttore Generale, un “consigliere” del Direttore Sanitario, privato di ogni potere direttivo e organizzativo in quanto gli infermieri non dipenderanno più da lui.

In pratica, l’attuale amministrazione dell’Ospedale ha delegittimato e conseguentemente deresponsabilizzato tutto il personale aziendale a tutti i livelli, comportandosi con un’arroganza incomprensibile se non viene collegata ad un disegno regionale di ridimensionamento dell’ospedale di Alessandria, ospedale di rilevanza nazionale dove operano professionisti, medici, infermieri e amministrativi, di ottime capacità ed elevata professionalità che prestano la loro attività non solo ai cittadini del quadrante (Provincia di Alessandria-Asti con oltre 27.000 ricoveri nel 2005) ma anche per pazienti fuori quadrante e fuori regione (oltre 3.000 ricoveri nel 2005).

L’attuale Amministrazione, obbediente ai diktat regionali non ha permesso l’accettazione della Scuola universitaria per Tecnici di Radiologia presso l’ospedale, che invece è stata acquisita da Novara, non ha approvato il progetto per una formazione del personale sull’emergenza, ha bloccato il progetto di Medicina Rigenerativa per lasciarlo a Molinette che non è ancora partita.

ASILO NIDO

L’amministrazione ospedaliera attuale ha rifiutato un finanziamento regionale pari al 70% del complessivo necessario per la realizzazione di un asilo nido aziendale, che sarebbe stato molto utile per poter recuperare precocemente e supportare socialmente il personale infermieristico in maternità. L’ospedale avrebbe dovuto aggiungere il 30% del finanziamento pari a circa Euro 60.000.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria