Stavo leggendo alcuni articoli del Codex Statutorum, la cui traduzione abbiamo da poco pubblicato. Siamo cambiati tanto come alessandrini dal lontano 1200?
Può darsi… certo che molte cose sono rimaste simili… pensate che già allora non si volevano le meretrici per strada e neppure in casa, e vi erano guardie specializzate proprio ad evitare che si esercitasse in città il commercio del sesso.
Beh, studieremo il passato per riceverne insegnamenti per il futuro. Non dimentichiamo il passato, perché solo sapendo cosa hanno fatto e chi sono i nostri padri sapremo chi siamo noi.
Questo è anche il significato del cambio d’anno: un pizzico di passato che superiamo ma non dimentichiamo, e tanta speranza nel futuro.
Un futuro che non conosciamo, ma che abbiamo il dovere di delineare. Per far questo abbiamo creato uno strumento apposito: il Piano Strategico di sviluppo.
Io ho molta fiducia che la città saprà trovare una sua dimensione e che su quella molti di noi investiranno per i loro figli o per i loro nipoti.
Sono stato fortunato. Sono arrivato al governo di Alessandria, quando la città aveva ormai finito un’era e c’era bisogno di generarne una nuova.
Così abbiamo messo in cantiere molto, ma moltissimo vi è ancora da fare. Il percorso è difficile, irto, è utile però suggerire alcuni sentieri da prendere: la logistica su ferro nell’hub ferroviario del vecchio scalo merci e quella a forte valore aggiunto nelle aree di Cantalupo, Casalbagliano, San Michele; o ancora il nuovo Ospedale per dare vita agli anni e non solo anni alla vita. È un problema di qualità il nostro vivere insieme.
E importante sarà ancor di più il ruolo dell’università. La cittadella della scienza e della tecnica, tanto per trovare un altro viottolo da percorrere, così come l’utilizzo degli ex contenitori militari: la caserma Valfré, la cittadella, i forti, piazza d’armi.
Siamo anche fieri di aver dato il via al cosiddetto Town Centre Mangement, un sistema per rilanciare il centro, che quindi non ripartirà soltanto dalla ripavimentazione policroma di corso Roma.
Dovremo camminare insieme, ancora, magari lenti, calmi, pacati, ma con il coraggio che ci contraddistingue, per prendere di petto la crisi e non lasciarci travolgere dalle sue conseguenze, scegliendo la rotta insieme e comunicandola a chi vuole investire in questa città, guardando l’orizzonte che per noi non è una linea irraggiungibile, ma il disegno della nuova Alessandria.
Ah, dimenticavo. Buon 2009

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria