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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/07/2010

La memoria sottratta ad una fognatura

Il busto di Giuseppe Borsalino e la lapide che ricorda le opere del figlio Teresio a favore della città, murati nell'ingresso del piano nobile di palazzo rosso

   

La memoria sottratta ad una fognatura

Un busto e una lapide dedicata da Teresio Borsalino a suo padre, Giuseppe, in conclusione dei lavori (dal 1926 al 1937) per l'acquedotto e la fognatura di Alessandria, ritrovati in una stazione di sollevamento fognaria (Tanaro) del sistema cittadino.

Così l'AMAG con Lorenzo Repetto e il Comune, con il sindaco Piercarlo Fabbio, hanno deciso che l'insulto poteva terminare e hanno restaurato la lapide, rifuso il busto e la mensola (prima in gesso, ora in bronzo) e installato il tutto nell'ingresso del piano nobile del palazzo Municipale.

 

Ecco un breve resoconto storico:

Teresio Borsalino ha dedicato una cura particolare alla modernizzazione della città; il suo mecenatismo si è affermato con rilevante ampiezza dopo la prima guerra mondiale.
Fin dal 1920 si era prefisso di dotare Pecetto, luogo natale del padre, di un acquedotto intitolato a Giuseppe Borsalino, inaugurato nel 1924 e poi ceduto a titolo gratuito al Comune.
Nello stesso anno (1924) è iniziata, con criteri di razionalità tecnica e di modernità; la costruzione dell'acquedotto di Alessandria ultimato per la sua parte fondamentale nel 1927 ed in grado di rifornire anche i sobborghi Orti e Cristo, con un prezzo dell'acqua di 0,50 lire al metro cubo "limitatissimo in confronto di quanto si paga nel maggior numero delle città nostre" (1); gli allacciamenti iniziali hanno interessato circa 1.500 utenti, con una prima riserva per altri duecento.
Per espressa disposizione di Teresio Borsalmo l'acquedotto è diventato di proprietà comunale mentre gli utili erano devoluti al finanziamento della cura dei tubercolotici da parte delle Opere Pie Ospitaliere, quindi al Consorzio Provinciale Antitubercolare, per il ricovero in ospedale dei malati di tubercolosi.(2)
La realizzazione dell'acquedotto, con un onere di oltre 5 milioni di lire assunto a proprio carico da Teresio Borsalino, ha reso conseguentemente indilazionabile la predisposizione dell'impianto di fognatura, peraltro già progettato fin dal 1914 dall'Ufficio Tecnico Municipale (3).
Il senatore Borsalino, prendendo spunto dalla deliberazione del Consiglio Comunale di Alessandria del 14 ottobre 1924 che approvava "il progetto di fognatura limitatamente al primo e al secondo gruppo di conduttura, escluso il collettore principale della zona settima comprendente invece tutte le opere di allacciamento con i canali già esistenti e la loro parziale sistemazione eventualmente necessaria" si è dichiarato disponibile a finanziare i relativi lavori, per un importo complessivo di 2,7 milioni di lire. Il primo lotto, appaltato nell'estate del 1926, si articolava su uno sviluppo di condotti primari per circa 2.000 metri e veniva ultimato nell'autunno del 1928. Quest'opera veniva proseguita esclusivamente grazie al contributo di Teresio Borsalino e tra il 1928 e il 1936 venivano appaltati i diversi lotti (dal secondo all'ottavo); al termine la città si è trovata a disporre di un impianto di valore superiore ai 14 milioni di lire e dotato di circa 40.000 metri di condotti, di cui - metri 7.090 di condotti primari e metri 7.586 di condotti secondari superando la previsione iniziale di 37.500 metri di rete fognaria al costo complessivo di 10 milioni di lire) (4)

 

Dichiarazione del Consigliere Comunale Carmine Passalacqua:

"In qualità di Consigliere comunale ho applaudito la riscoperta e posizionamento del busto bronzeo raffigurante il fondatore della celebre fabbrica di cappelli, Giuseppe Borsalino; apprezzato le semplici parole dedicate dal figlio Teresio Borsalino ed ammirato la cifra scolpita sul marmo, rimasto per decenni sotto terra. Stupefacente è la somma attualizzata oggi, che la Famiglia Borsalino spese per la nostra comunità, per la fognatura, l'acquedotto pubblico e tutte le altre opere di carità svolte ed ancora presenti in città, circa 30 milioni di euro! Come Monarchico convinto voglio ancora una volta paragonare quella classe politica ed industriale dell'epoca, benemerita della Nazione, fedele alla Patria, che si rendeva partecipe delle esigenze della collettività, non solo dei propri operai e delle donne, le celebri "borsaline", senza ostentare il proprio cognome, che già era un pezzo di storia mondiale! Il nostro concittadino Teresio fu nominato dal Re Vittorio Emanuele III, Senatore del Regno, insieme al fondatore della FIAT, Giovanni Agnelli; rifiutò il titolo onorifico di Conte, motivandolo come gesto di umiltà, visto che la Famiglia non vantava ascendenze e blasoni! Ancora una volta viene fuori il carattere piemontese, il lavoratore, la "nobiltà d'animo"".


NOTE:
Rif. BORSALINO di Guido Barberis

 (1) Fondo Acquedotto, Relazione ing. Oreste Balduzzi del febbraio 1926
(2) Consulta Municipale, Verbali sedute 1933 - 1938, seduta del 6 febbraio 1933 "Destinazione
utili azienda acquedotto"
(3) "La Fognatura cittadina", Il Piccolo, a I, n 41,23 ottobre 1926
(4) A. Ballerino, Alessandria e il fascismo: il problema delle acque, in Nuova Alexandria n 6/1996


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