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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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04/06/2008

Il rifiuto come risorsa per l'energia

Intervento del Sindaco Piercarlo Fabbio al convegno sulla termovalorizzazione dei rifiuti urbani. Cosa farà l'Amministrazione Comunale nel trattamento e per la raccolta.

   

Il rifiuto come risorsa per l'energia

Grazie per la possibilità che mi si dà di individuare alcune linee di tendenza che sono già in atto all'interno delle politiche del Comune capoluogo, che già si concretizzano in una serie di azioni e che si attueranno ancor più in futuro. Potrebbero essere interessanti notizie per coloro che approfondiranno l'argomento termovalorizzatori.
Un elemento è essenziale del nostro ragionamento: il rapporto con la tecnologia. Quando un problema ci è dato dal progresso e dalla tecnologia dobbiamo decidere se immettere nel sistema più tecnologia e più progresso oppure meno tecnologia e meno progresso.
Sono due strade, io ho preferito condurre quella che mi porta a rispondere alle deficienze del progresso e della tecnologia con ulteriore progresso e tecnologia. Ma vi faccio una piccola analisi di quello che io intendo per progresso.
Il progresso è una direzione. L'uomo cresce, ma sa che deve svilupparsi in modo organico, in modo equilibrato con ciò che gli sta attorno cioè con l'ambiente. In quel caso vedo il progresso.
Nel caso in cui invece il progresso sia una scorciatoia per arrivare prima a qualsiasi risultato, ma che non rispetti la vita nel suo complesso è chiaro che non mi interessi quel tipo di significanza. Quindi, quando vi dico che rispondo alle nostre deficienze, cercando di andare avanti con ulteriore aggiunta di conoscenza, ve lo dico pensando a questa interpretazione della parola progresso e - se volete - della parola tecnologia, che aiuta, che è strumento del progresso.
Da questo punto di vista ho cercato di pensare poi (va beh cadiamo dalla filosofia direttamente ai rifiuti; la filosofia si può applicare anche ai rifiuti insomma non è che poi ci siano materie più pregiate come la metafisica rispetto ai rifiuti) a ciò che probabilmente si era costruito nell'immaginario collettivo: la selezione domestica dei miei rifiuti.
La differenziazione. Io differenzio in modo che quella bottiglia di plastica che io seleziono andrà venduta a qualcuno che la trasformerà matericamente, magari, in una è panchina. Intanto mi sono posto il problema se tutta la plastica che viene utilizzata per tutti i mille usi della vita quotidiana deve essere trasformata in panchine come dovremmo diffondere di panchine l'ambiente? Ma questa era una questione che si poteva risolvere facilmente. In realtà era il concetto del riciclo che secondo me era insufficiente: è una delle ipotesi di lavoro, ma non poteva essere l'unica. Però se chiedete a qualche cittadino che cosa intende per redditività della raccolta differenziata vi dirà: “io differenzio, tiro fuori la plastica, poi la vendo e questo mi fa incassare dei denari; questi denari mi servono per ridurre i costi dello smaltimento da raccolta, dello smaltimento dei rifiuti”. Più o meno era ed è cosi.
Bene, bisogna fare un passo in avanti sul terreno della conoscenza.
Io intendo, e già lo stiamo facendo, sfruttare il rifiuto come risorsa per produrre energia che è un ulteriore step in avanti: non vendo più la plastica; la trattengo per sottoporla ad un processo di trasformazione; per esempio non do più la plastica per fare delle panchine, ma alcune plastiche le tengo per poterle trasformare - attraverso per esempio il processo di pirolisi - in gasolio. Con il gasolio far girare delle turbine e produrre energia che mi serve a far funzionare gli impianti di smaltimento oppure per essere reinmessa in rete e quindi sostanzialmente ridurre la bolletta energetica nazionale.
Seconda questione. Noi depuriamo le acque urbane e otteniamo dei fanghi. Fino a pochi mesi fa noi smaltivano questi fanghi in impianti di regioni vicine a 60,00 euro la tonnellata. Gli impianti delle regioni vicine sono stati chiusi. Non ci sono impianti in alta Italia. Siamo costretti a smaltire quei fanghi, quindi a pagare per disfarcene, in nazioni vicine, in Germania piuttosto che in Francia a 160/170 euro la tonnellata.
Il Comune di Alessandria produce 7000 tonnellate all’anno di fanghi. Fate i conti, le moltiplicazioni… Come si potrebbe fare? E cosa stiamo facendo con Amag? Stiamo studiando di costruire un bio digestore, che utilizzi quei fanghi, li trasformi in energia in parte elettrica e sviluppi teleriscaldamento. È un'offerta pregiata energetica in ogni singola abitazione per una particolare area della città: In più si può pensare di collegare tale biodigestore agli impianti di Castelceriolo, con una condotta sotterranea, per sfruttare al meglio il surplus di rifiuto umido da spremitura di tal quale. Si eviterebbero così anche trasporti su strada di materiali potenzialmente inquinanti. Cosi come potremmo sfruttare le cadute d'acqua che noi utilizziamo, che so, l'uscita dell'acqua del depuratore in Tanaro per produrre energia idroelettrica per esempio.
Ma queste ultime sono cose che faremo sicuramente. È però il concetto che vorrei che entrasse nella testa dei miei concittadini: da considerarsi come un ulteriore passo in avanti rispetto a quello che già si fa.
Terza questione: termovalorizzatore, per centrare l'argomento.
Noi già oggi chiudiamo il ciclo di trattamento dei nostri rifiuti con un termovalorizzatore. Non è in Alessandria, non è in Piemonte è a Parona, in Lombardia. Chiudiamo il ciclo anche in modo soddisfacente dal punto di vista economico, perchè abbiamo effettuato nel corso del tempo un buon contratto che ci consente, di portare la frazione secca finale alla termovalorizzazione di Parona. Questo vuol dire che già oggi noi utilizziamo un termovalorizzatore. Per l'effetto della sindrome nimby lo utilizziamo in casa d'altri. Ma in realtà già oggi noi chiudiamo il ciclo esattamente come ci dice la legge Ronchi: in discarica ci vanno gli inerti, le ceneri (e oggi anche su queste si inizia a lavorare). Però noi coi nostri rifiuti facciamo si che altri, termovalorizandoli, producano energia. Noi spendiamo per fare termo valorizzare i nostri rifiuti da cui altri incasseranno i proventi per la produzione di energia.
Questo probabilmente, in una fase di negoziazione, ci ha aiutato a tenere prezzi bassi, ma non certo a recuperare tutta quella redditività di cui potremmo essere in grado di godere. Noi ci siamo impegnati molto a cercare di comprendere anche la raccolta: noi viviamo in una città, in cui è stata scelta la raccolta porta a porta spinta. Se mi permettete un piccolo gioco di parole vorrei farlo: il piano industriale dell'Amiu ci consentirà, in un certo periodo di tempo, di passare dalla raccolta porta a porta spinta alla raccolta porta a porta ad assetto variabile. La raccolta spinta è quella che prevede il porta a porta ovunque e dovunque, quella ad assetto variabile dosa il tipo di raccolta rispetto a due cose: rispetto a quello che si fa dopo la raccolta (la raccolta non è il primo anello, è l'ultimo anello) e rispetto alla conformazione urbana del costruito. Se io ho strade molto larghe posso consentire di lasciare i cassonetti fuori i cortili. Se io ho un intrico di vie medioevaleggiante, allora ho necessità di utilizzare i cortili. E adesso vi svolgo il gioco di parole: dalla raccolta porta a porta integrale alla raccolta porta a porta integrata. Questo è il passaggio che noi dobbiamo fare: creare gli eco punti, installare i cassonetti a scomparsa, riproporre i cassonetti di prossimità, l'organico fuori dai cortili, ma vicino all'abitazione, perchè è quello di maggior pregio per i nostri impianti di Castelceriolo.
A Castelceriolo noi abbiamo un impianto di produzione del compost e anche lì dobbiamo ci stiano chiedendo come risolvere il problema di un ammendante, il compost, che va sul mercato solamente perché assistito da un fondo europeo, altrimenti sul mercato rischia di non reggere. E come per esempio arricchire, per esempio di fosfati e o di altri componenti quel compost, per trasformarlo in un concime che possa essere venduto e competere sul mercato con i concimi di sintesi, partendo da una base organica. Ecco perché l'organico è pregiato per noi, solo perché abbiamo una catena dell'organico che porta a sviluppare il percorso.
Scusate io dovevo farvi solo un saluto, ma era giusto che vi partecipassi quello che già succede da noi.
Sulla frazione indifferenziata , già ora, con una spremitura post raccolta otteniamo da una parte una frazione secca e dall'altra un plasma, un gel, che può essere trattato sia per la bio digestione e quindi la produzione di energia, sia dall'attuale impianto di compost. E quindi ho meno frenesia di arrivare a livelli altissimi di raccolta differenziata, anche se continuo a sostenere che la raccolta di organico ci è molto utile perché dà origine a compost di alta qualità e con il compost di alta qualità possiamo, attraverso una funzione di bricchettaggio arrivare a garantire quella produzione di concime che regga sul mercato, cosa che non fa il compost in quanto ammendante, tantomeno in quanto terriccio.
Questo è il quadro sul quale agiamo e sul quale agiremo. È un quadro importante, che presuppone per le nostre aziende, soprattutto per l'Aral ma anche per l'Amiu, una trasformazione netta, una velocizzazione dei processi di individuazione tecnologica e una grande capacità di sperimentazione.
Il processo di cui vi parlavo prima - come passare dalla donna alla costola di Adamo, cioè come dalla plastica arrivare al gasolio - ovviamente prevede una sperimentazione. Nell'ottica di quel ragionamento, che vi ponevo prima sul progresso come direzione, probabilmente la sperimentazione è un elemento essenziale per acquisire conoscenza e acquisire dati, per poter passare ad un processo industriale di trasformazione che può essere reddito per la nostra società.

 

 

Piercarlo Fabbio


Saluto al convegno sul termovalorizzatore - Sabato 24 maggio 2008


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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria