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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/04/2009

Ancora 2 punti per la Provincia che cambia con Stradella

Gli Stati Generali del PDL lanciano il candidato alla Presidenza, ma si parlerà soprattutto di programma. E dopo gli otto punti d'autunno, ecco i temi della sicurezza e delle politiche sociali

   

Ancora 2 punti per la Provincia che cambia con Stradella

Ancora due punti per concludere il decalogo del protoprogramma per la Provincia che cambia, dopo gli otto che gli incontri con il territorio avevano consentito di estrapolare. Un'integrazione per gli Stati Generali del PDL, che presenteranno l'on. Franco Stradella candidato alla Presidenza della Provincia. L'appuntamento è fissato per il 4 aprile alle ore 9,30, presso l'Hotel Diamante a Spinetta Marengo (vedi invito a fine articolo).
 

9. Sicurezza

Almeno di tre livelli: quella stradale, quella ambientale in senso vasto e quella da criminalità predatoria. Ora solo la prima è veramente praticata pur con risorse insufficienti; la seconda è molto da sviluppare; la terza è addirittura esclusa dalle competenze.
Invece occorre integrare su area vasta quelle polizie locali che già esercitano sul loro territorio o su quello limitrofo le loro iniziative. Ci sono alcuni progetti pilota ai quali aderire, come quelli legati all’agencification della Polizia Municipale di Alessandria, che consentirà di offrire ai Comuni privi di agenti o sottonumerari, nuove risorse di personale e di mezzi, senza peraltro limitare il ruolo dei Sindaci nella tutela della sicurezza urbana.
Lo stesso attuale esercizio per la tutela della sicurezza stradale andrà potenziato in termini di servizio all’utenza e non solo nella fase repressiva, come oggi succede al solo fine di di garantire all’Ente un cospicuo volume di entrata attraverso le contravvenzioni per eccesso di velocità.
Ma per far ciò occorre investire in uomini, mezzi e strutture e dare al corpo di Polizia Provinciale una dimensione organizzativa autonoma e consolidare il suo ruolo attraverso l’istituzione di una direzione, sotto la quale convogliare i molti servizi ispettivi dell’Ente Provincia.

 

10. Politiche sociali

Particolarmente utile è far riferimento a quelle esperienze condotte negli Enti Locali, che vanno in direzione di una politica di promozione e assistenza della famiglia.
Occorre poi pensare ad una nuova alleanza tra pubblico e portatori d’interessi, nello sforzo di superare il modello in cui il pubblico offre ogni servizio ed il privato, se vuole, concorre.
Applicando seriamente il principio di sussidiarietà, è possibile centellinare le risorse pubbliche ed ottenere – pur su standard elevati – servizi che consentano di interpretare al meglio i fabbisogni della famiglia.
Sul terreno dei fabbisogni, appunto, occorrerà poi che la Provincia si metta in condizione di leggerli e trasporli in termini di pianificazione, per non far vivere alla giornata i servizi erogati.
Del resto questo ruolo di grande lettore della realtà provinciale finisce per garantire standard qualitativi omogenei di assistenza a tutti i territori della provincia, sia in termini di politiche per la famiglia, sia di welfare di comunità. Quest’ultimo concetto particolarmente nuovo da applicare all’intero range delle azioni in materia.

 

 

Piercarlo Fabbio


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