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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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29/11/2013

ATM discrimina invalido! A casa al 50% dello stipendio

Ovviamente i colleghi sono solo al 25%. Anche se vi sono più fortunati. Chissa perché visto che la Cassa integrazione in deroga è basata sul principio di solidarietà e di imparzialità. Già, chissà perché?

   

ATM discrimina invalido! A casa al 50% dello stipendio

Sembra un caso da “indignato speciale” o da “Striscia la notizia”, ma è purtoppo vero. Un invalido dipendente ATM viene discriminato al punto che, senza alcuna giustificazione, viene spedito in cassa integrazione in deroga al 50% dello stipendio anziché al 25% come i colleghi, che già comunque hanno diversi livelli di “cassa” da sopportare a seconda dei comparti. Una situazione assurda sulla quale ho voluto interpellare la sindaca, che è pienamente consapevole di questa iniziativa dell’azienda, favorita da tavoli con le parti sociali e gli attuali amministratori ATM, per comprendere se tale discriminazione – almeno questa – possa essere ritirata per equità e giustizia e rispetto dell’uguaglianza fra lavoratori.

 

Piercarlo Fabbio

 

Interpellanza
(ai sensi dell’art. 57 del Regolamento del Consiglio Comunale)



Oggetto: discriminazione nei confronti di un dipendente invalido da parte dell’Amministrazione ATM

 

Con accordo del 7 ottobre 2013, l'ATM spa ha sancito un lungo periodo di cassa integrazione in deroga per i propri dipendenti, nessuno escluso, pur se - non troppo comprensibilmente sul piano della solidarietà - con percentuali di astensione dal lavoro (e quindi di riduzione dello stipendio) diverse per comparti di lavoratori.
Fin qui, al di là delle differenze che potrebbero essere spiegate dall'Amministrazione aziendale e dai sindacati che hanno sottoscritto l'accordo, pur in assenza di autorizzazione e quindi di finanziamento dell'ammortizzatore sociale, i fatti per come sono stati scritti sulla carta.
Ma si è già evidenziato un caso che lascia particolarmente perplessi per la discriminazione condotta nei confronti del lavoratore M. G. che, pur inserito in un comparto con riduzione oraria pari al 25%, ha ricevuto una incomprensibile comunicazione da parte dell'amministratore delegato Ezio Bressan di aumento ad personam della riduzione oraria al 50%.
Non essendo tale provvedimento motivato - ulteriore vizio della prescrizione - ed essendo stato impugnato in linea gerarchica dal dipendente,
il sottoscritto consigliere comunale

 

interpella la sindaca

 

per conoscere se l'Amministrazione Comunale intenda intervenire per ricostituire l'imparzialità e l'equità di trattamento tra i lavoratori, evitando clamorose discriminazioni, che peraltro nella fattispecie vanno a colpire un lavoratore invalido, accentuando ancor di più la disuguaglianza, fornendo l'indirizzo al cda di far rientrare immediatamente tale caso o altri che improvvidamente si venissero a costituire o si fossero già clamorosamente costituiti in fase di accordo.

 

 

Piercarlo Fabbio
Presidente gruppo PDL

 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria